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(ASCA) - Roma, 12 ott - La decisione del Comitato norvegese e' stata ''unanime'': lo aveva anticipato, poco prima dell'annuncio, lo stesso presidente Thorbjorn Jagland. L'Unione Europea ha vinto il premio Nobel per la pace 2012 perche' ''per oltre 60 anni ha contribuito all'avanzamento della pace, della riconciliazione, della democrazia e dei diritti umani''. Un riconoscimento giunto in una delle fasi piu' critiche dell'Unione, messa a dura prova dalla crisi dei debiti sovrani e dai venti populisti che dal 2009 soffiano su quel lontano 9 maggio di sessantadue anni fa, quando l'allora ministro degli Esteri francese Robert Schuman si rivolgeva alla stampa di Parigi proponendo la creazione di un nucleo economico europeo. E il testo delle motivazioni recitato in mattinata ad Oslo lo ricorda, senza tuttavia mai citare coloui che negli annali del vecchio continente e' ricordato come il padre dell'Europa. ''Durante gli anni della guerra, il comitato norvegese per il Nobel ha assegnato il riconoscimento a persone che hanno lavorato per la riconciliazione tra Germania e Francia. Oggi - si legge - un conflitto tra Berlino e Parigi e' impensabile. Cio' dimostra come, attraverso sforzi ben mirati e la costruzione di una fiducia reciproca, nemici storici possano divenire partner''. L'Ue ''sta affrontando una difficile crisi economica e forti tensioni sociali ma il Comitato vuole concentrarsi su quello che considera il piu' importante risultato dell'Ue: l'impegno coronato da successo per la pace, la riconciliazione e per la democrazia e i diritti umani''. Le reazioni. La prima e' giunta dal presidente dell'Europarlamento: ''Sono profondamente emozionato e onorato. L'Unione e' un progetto unico nel suo genere che ha sostituito la guerra con la pace, l'odio con la solidarieta''', ha scritto sul suo profilo Twitter il socialista tedesco. Poi l'amara consolazione per il capo della Fondazione Robert Schuman, Jean-Dominique Giuliani: ''E' un onore che sarebbe dovuto arrivare molto tempo fa''. Il presidente della Commissione Ue, Jose' Manuel Durao Barroso, ha definito il premio ''un grande onore per l'intera Unione europea e per tutti i 500 milioni di cittadini Ue''. Si tratta, ha aggiunto, di ''qualcosa di molto prezioso per il bene degli europei e del mondo''. Il riconoscimento ''dimostra che anche in questi periodo complicati siamo riusciti a dare ispirazione alla comunita' internazionale''. A fargli eco il leader del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, secodo cui il Nobel per la Pace e' il ''piu' forte riconoscimento possibile'' poiche' segna ''lo sforzo unico fatto dagli Stati Membri per superare la guerra e le divisioni e modellare insieme un continente di pace e prosperita'''. Il presidente del Consiglio Mario Monti ha affermato che l'onoreficenza dimostra come ''la formula stessa dell'integrazione per impedire la guerra e promuovere la pace inventata dall'Unione europea sia oggetto di studio, imitazione ed emulazione da parte di altri paesi del mondo''. Il cancelliere tedesco Angela Merkel lo ha definito dapprima ''un incoraggiamento agli impegni per la pace''. Dopo di che ha ricordato che ''l'euro e' piu' di una moneta'' e ''fa parte dell'idea originale di un'Unione di pace e di valori. Non dobbiamo dimenticare - ha aggiunto - che in queste settimane, in questi mesi, stiamo lavorando per rafforzarlo''. Dal quartier generale di Bruxelles il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha dichiarato che l'Unione ''e' un partner unico per la Nato'' e nel futuro ''rafforzeremo ulteriormente la nostra alleanza strategica, come concordato, per promuovere la pace, la stabilita' e la sicurezza''. Una schiera di contrari, d'altro canto, si e' aperta tra gli euroscettici di sempre. L'olandese Geert Wilders e' stato duro: ''Il Nobel all'Ue quando Bruxelles e tutta l'Europa stanno collassando nella miseria. Il prossimo cosa sara'? Un Oscar a Van Rompuy?''. A stretto giro il numero uno dell'Independence Party, il britannico Nigel Farage: ''E