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E pensare che dormivano in convento (La Casta)

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GIORNALISTI E PSEUDO-INTELLETTUALI LANCIANO LA CANDIDATURA DI MANGIALARDI

Post n°104 pubblicato il 17 Giugno 2009 da kit_1809
 

Fino a qualche giorno fa ho potuto commentare tranquillamente i post di VivereSenigallia: da qualche giorno però, malgrado sia utente registrato, ma non certificato, i miei commenti vengono prima letti, masturbati e poi eventualmente pubblicati. Non è che sia andato a verificare se poi vengono pubblicati al 100% o meno: quel cazzo di messaggio “Grazie del tuo commento. La redazione leggerà il tuo intervento e deciderà se pubblicarlo o meno, etc., etc., etc.”, basta e avanza a cambiare lettura... 

L’idea di massima che mi sono fatto, dando per scontata l’obiettività della testata, è che la sinistra e tutti i suoi seguaci, inclusi forse anche alcuni giornalisti, abbiano ricevuto istruzione su come individuare i “nemici del popolo”, per poter poi procedere alle purghe di staliniana memoria: il fatto che non si possano effettuare commenti anonimi, cosa possibile anche sul corriere.it (previa registrazione, dove basta avere un indirizzo e-mail e uno pseudonimo anche fasullo!), sa di purga, di censura, di regime! Il fatto poi, che sia nato (spontaneamente un cazzo!) su Facebook, un comitato pro-complanare, incensato e pubblicizzato gratuitamente su VivereSenigallia, rafforza la mia tesi: in vista delle amministrative, i pappagalli a carica della sinistra – tra cui compaiono anche faccendieri, pseudo-intellettuali e semplici portaborse – si sono posti come scudi umani, contro gli effetti devastanti che l’artiglieria del centro-destra sta causando all'amministrazione morente. 

Perché vedete, i cittadini di solito tollerano tutto: le bugie ad oltranza dell’amministrazione, le pretese di cluni, la prepotenza di alcuni giornali locali, l’imbecillità di alcuni ed anche una certa prostituzione intellettuale, tipica del tessuto intellettuale senigalliese, atta all'ottenimento di consensi elettorali. 

Prendete la faccenda delle affissioni. Il comune bolla la protesta delle opposizioni come “questione ormai stucchevole”, ma la nuda e cruda realtà è che l’affissione abusiva (di cui il CSOA è l’operatore nazionale accreditato oltre che al PD) è un reato! Che poi venga sanzionato solo un’ammenda, non vuol dire un tubo! Anzi: che paghino! La maggioranza utilizza la solita tecnica, messa a punto dagli organi nazionali di partito, per cui vale la seguente regola: negare la realtà, distorcere il vero, politicizzare tutto! 

La complanare. Tecnici, liberi pensatori e cittadini, hanno bollato la grande opera, quale porcheria: risolve solo in parte il problema del traffico, non è una soluzione definitiva e oltretutto, in barba anche ai più elementari principi democratici, non è stata condivisa né con la popolazione, né con tecnici di parte. Il modus operandi dell’Angeloni, assomiglia sempre più a quello venezuelano: decisioni, modifiche, provvedimenti ed operazioni varie, vengono presi ignorando gli elementari principi di condivisione amministrativa, che implicano una profonda conoscienza dell’equazione – azione, reazione. Il fatto poi che alcune persone, inclusi giornalisti, pur sapendo dell’inefficacia del progetto e dei danni che esso causa ai cittadini interessati, abbiano aderito al gruppo pro-complanare su FB, dichiara aperte le ostilità per la poltrona a sindaco e palesano le prime dichiarazioni di voti. Ma attenzione! Qui non siamo negli Stati Uniti! Chi ha aderito al gruppo, ha ben pensato di difendere i propri interessi e promuovere la rielezione della corrente “angeloniana” – ovvero – Mangialardi sindaco. 

E’ desolante vedere la società civile senigalliese, rispondere agli appelli dei pasdaran bolscevichi, alla difesa dello status quo e del potere che la sinistra ha “guadagnato” dal dopoguerra ad oggi. Altresì desolante è vedere personaggi pubblici, in barba all’onesta intellettuale fin qui professata, difendere provvedimenti ed ammorbidire posizioni, solo per piacere al comitato centrale.

Non vogliamo, non possiamo, non dobbiamo!

 

 

 
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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Michele Pinto il 18/06/09 alle 14:48 via WEB
Posso assicurare che la decisione di pubblicare i commenti degli utenti registrati, ma che non hanno accettato la nostra privacy, è dovuta esclusivamente alla legislazione italiana eccessivamente vessatoria nei confronti dei giornali online. Quando sconsiglio un commento di un utente registrato il più delle volte (possono esserci eccezioni) invio un pm all'utente per spiegarne le motivazioni. Se vuoi commentare in tempo reale non hai che da accettare la privacy. Quanto al mio articolo sul gruppo si complanare mi sembra di aver semplicemente raccontato i fatti.
(Rispondi)
 
kit_1809
kit_1809 il 18/06/09 alle 15:07 via WEB
Ciao Michele e grazie per la precisazione. Vorrei solo sapere come certi giornali, tipo il Corriere, riescano probabilmente ad eludere questo tipo di legislazione: di fatto lì ti inventi tutto, tranne la mail e puoi fare quello che ti pare. Per quanto riguarda l'articolo sul gruppo pro-complanare di FB: è per forza di parte, in quanto chi l'ha scritto, ha aderito ufficialmente al gruppo, quindi, secondo me, decade il diritto di cronaca. Inoltre, le premessa, ovvero parlare del gruppo che è nato per "reazione" e quindi non spontaneamente, sta a testimoniare il taglio parziale del suddetto. Mi spiace, ma è proprio inaccettabile!
(Rispondi)
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