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E pensare che dormivano in convento (La Casta)

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APRILE DOLCE DORMIRE

Post n°148 pubblicato il 24 Aprile 2010 da kit_1809
 

Le elezioni sono oramai cosa lontana. In città si sono già spenti gli echi della vittoria del belloccio e la vita continua. Il PD ha perso consensi ma ha rivinto le elezioni, il PDL ha perso entrambi. Tra qualche giorno sarà un mese dalla disgraziata domenica in cui si senigalliesi si sono tappati il naso e hanno rivotato in massa i vecchi compari. Tutte le volte che arrivano le elezioni è la stessa solfa: si prefigurano scenari danteschi per la sinistra e poi tutti la rivotano.

Incassata la batosta elettorale e dimenticati gli sfottò, sarebbe giunta l'ora di analizzare a bocce ferme le ragioni della sconfitta: in politica – come vedremo – ci sono dei pilastri fermi da cui partire per raccogliere consensi e vincere una competizione, ma a volte anche “il sottobosco” politico ha la sua rilevanza.

Marcantoni – un po' confermando le perplessità di molti – non rappresentava una novità, una ventata d'aria nuova, diciamo. La sua candidatura, decisa in fretta e furia da alcuni notabili del PDL senza un benché minimo dibattito tra i tesserati era deboluccia. Dal canto suo Mangialardi, godeva altresì di molte antipatie, frutto di un'amministrazione allegra, all'ombra di scandali tipo la GIL , l'ex Liceo e altre baggianate simili. Tutti – a ragione - pensavamo ad un ballottaggio, anche in virtù dello spin off dei comunisti (leggi Mancini). Tra la non novità di Marcantoni e l'antipatia di Mangialardi, i senigalliesi hanno preferito la sicurezza di una coalizione “cementata” da sani principi quali: la cementificazione, la speculazione edilizia e altri meri affari. Una grande attenuante Marcantoni però ce l'ha: la sparata mediatica di Ciccioli a due mesi dalle elezioni, ha di fatto bruciato la sua candidatura e consegnato la città in mano ai soliti noti. Intendiamoci, non si sarebbe comunque vinto, ma forse ai ballottaggi ci saremmo andati. L'iniziativa del notabile anconetano ha avuto un tale successo, che qualcuno a lui vicino si è perfino dimenticato di fare campagna elettorale, ma ahi noi, è stato rieletto per un soffio.

Da allora – come dicevo poc'anzi – i cannoni hanno taciuto e l'atteso confronto all'interno del PDL, rimandato a data da destinarsi. Peccato: Senigallia è l'unica realtà politica a livello nazionale, dove più il PDL arretra e più si attesta il contrario. Nelle famiglie per bene, alla fine si fanno sempre i conti: chi si è comportato male viene ammonito, chi si è comportato bene invece, viene premiato. Il PDL senigalliese invece, nonostante la bocciatura verrà archiviata come la peggiore di sempre, sfodera la sua arma migliore: il silenzio.

C'è proprio da star zitti dopo una figura come questa! Mentre i politici tacciono e siedono nelle cadreghe, gli elettori si interrogano. Berlusconi ha da pensare alle sue grane, ma avesse il tempo di analizzare la situazione marchigiana, ci sarebbe da divertirsi!

 

Zzzzzzzzzzzzzz.... fate piano! c'è gente che dorme...

 
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