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E pensare che dormivano in convento (La Casta)

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« L'ira dei ben pensanti ...Cazzoni avariati! »

PDL Senigallia: pronti per la rifondazione!

Post n°150 pubblicato il 04 Maggio 2010 da kit_1809
 

Ancora nulla. Il PDL senigalliese tace. Dopo i numerosi solleciti degli iscritti e di buona parte dei simpatizzanti, nessuno ha ancora avuto il coraggio di commentare il clamoroso tonfo rimediato alle comunali.

Qualcuno ci ha provato durante la solita cena – una delle tante – dove i soliti invitati, si sono riuniti attorno ad un piatto di tagliatelle per trovare le ragioni della sconfitta. I partiti dibattono di solito nelle sedi opportune, aprendo anche alla contestazione degli iscritti e dei simpatizzanti, mentre il PDL locale, forte di un management evoluto, preferisce gli spiedini misti, al confronto politico. A oltre un mese dalla sconfitta, il direttivo guidato da Fibbi (verso il quale non nutro particolari antipatie), ha prodotto prima un lungo silenzio, poi una grigliata mista. Voci di popolo danno per dimissionario il coordinatore, malgrado nessun organo di stampa lo abbia riportato, ma non mi è dato sapere né da quando, né per quali motivi.

Prima di andare oltre con l'analisi e scendere nei particolari della famosa cena, a cui hanno partecipato Bugaro, Silvetti e Ciccioli, diamo una scorsa ai numeri.

2005. Alle comunali di allora, AN andò da sola con Massaccesi, mentre Forza Italia, con la solita tattica per non vincere, candidò Savini Vincenzo. Marcantoni corse da solo. Forza Italia arrivò al 22,08% di consensi, Marcantoni 12,54%, Massaccesi 9,11%. In totale la coalizione che si oppose a quella guidata da Luana Angeloni, raccolse il 43,73%. Ovviamente nel computo totale, va considerata anche la posizione dell'UDC, che stavolta ha corso da solo.

2010. Il PDL, pur senza l'UDC, che da solo ha raccolto in totale un misero 1,73%, è arrivato ad un 18,11%, mentre Marcantoni con la sua civica è arrivato appena ad un 5,82%. La Lega, assente nel 2005, ha raccolto un 3,37%, mentre la Destra è arrivata appena all'1%. Cosa ne salta fuori? Anche se sommate PDL, Marcantoni, Lega e Destra, arriviamo al 28,3%, contro il 43,73% del 2005! Il saldo negativo è di oltre il 15%! L'UDC che ha appena raccolto un 1,73%, non penso faccia testo. Se invece compiendo un percorso più virtuoso, vogliamo vedere cosa è successo alle regionali, ci accorgiamo che il PDL, Lega e Destra hanno preso insieme un 33,43%! Ciò vuol dire che almeno un 5,13% di elettori di centro-destra, alle comunali, non hanno votato oppure hanno preferito la lista di sinistra.

Il disastroso risultato, più che commentato, dovrebbe stimolare un serio dibattito interno, previo azzeramento di tutte le cariche del coordinamento. Le strategie fallimentari e oligarchiche che hanno preceduto le elezioni, così come i colpi di teatro a pochi giorni dal voto, dimostrano come il PDL, sia regionale che comunale, non riesca a dare una parvenza di serietà (niente di personale però) e le dovute risposte che gli elettori e cittadini si aspettano.

La cena-farsa non ha altro che prodotto qualche battibecco, qualche possibile dimissione (e non mi riferisco solo a Fibbi) e la solita pericolosissima approssimazione, che finirebbe per distruggere per sempre il partito.

Commissariare, andare ad elezioni del nuovo coordinamento? Tutte le strade sono di certo percorribili e possibili, fuorché quella del mantenimento dello status quo. E' doveroso, obbligatorio e rispettoso verso gli elettori, che tutti i componenti del direttivo si dimettano, per aprire un serio dibattito.

Fino a ieri potevamo parlare del più e del meno, oppure dell'aria fritta. Chi attesta – bestemmiando – che il partito alle comunali ha retto o ha fatto bene, dovrebbe farsi prescrivere qualche farmaco contro la schizofrenia! 43,73% contro il 28,3%. Chiacchiere a zero! Tutti a casa! La parola agli iscritti.

 

 
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Alessandro Cicconi il 18/05/10 alle 10:03 via WEB
Caro Kit, ieri sera il PDL era a due passi da casa tua. Certo un salto l'avresti potuto anche fare. Avresti assistito per la prima volta ad un dibattito democratico e pacato, pur non senza asprezze, critiche e valutazioni differenti tra le 30 persone presenti. Si è deciso di fare un gruppo di coordinamento di 20 persone che racchiuda tutte le anime del partito e che democraticamente elegga in nuovo coordinatore. speriamo bene.
(Rispondi)
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