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E pensare che dormivano in convento (La Casta)

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PER DOVE DOBBIAMO ANDARE DOV'E' CHE DOBBIAMO ANDARE?

Post n°114 pubblicato il 04 Luglio 2009 da kit_1809
 

Siamo veramente sicuri che tutti vogliano il turismo quale prima risorsa economica per Senigallia? Ci pensavo l’altro giorno leggendo il giornale, a proposito della levata di scudi degli albergatori, per i soliti problemi con gli schiamazzi notturni. Poi ci ho ripensato, mentre passeggiavo la sera lungomare, ho visto la rotonda illuminata… che bella! Peccato che era deserta come al solito e nessun turista poteva metterci piede. Da qualche tempo mi sembra che rassomigli addirittura all’altare della patria di Roma: le luci la rendono stupefacente, ma quel deserto tutto attorno, la fa sembrare un catafalco.

 

L’Angeloni sbandiera sempre ai quattro venti quelle poche cose buone che la sua amministrazione ha fatto per il turismo: a pensarci bene, ma proprio bene… mi viene in mente solo il Summer Jamboree. Con tutte le bocche che il comune sfama – e mi riferisco a quelli che viaggiano sopra i 2.000/mese – l’unica cosa giusta per il turismo, l’hanno in pratica dovuta comperare. Mi verrebbe da pensare che negli uffici che contano – quelli dei dirigenti – si fa tutto meno che produrre idee… ma andiamo avanti.

 

L’interrogativo – quale turismo per Senigallia – ha spesso vivacizzato i dibattiti tra cittadini e tra politici: l’Angeloni e i suoi sottoposti, hanno sempre definito Senigallia quale località turistica totale – ovvero in grado di soddisfare le esigenze di gruppi eterogenei. Molti altri – tra cui molti tour operator – identificano Senigallia quale metà turistica per famiglie e anziani. Non ultima, la recente notizia che un importante network Italiano, ha inserito (dietro compenso) Senigallia tra le mete più cool del 2009, grazie alla sua predisposizione alla movida notturna.

 

Essendo mio malgrado residente e buon osservatore, credo che il target turistico senigalliese sia riassumibile in questi termini: turismo per giovani silenziosi e ricchi, famiglie benestanti senza figli e anziani aitanti, con tanta voglia di lavorare. Senigallia e i giovani? A letto presto, poche storie e soprattutto portafogli ben gonfio: il fatto che la città è in testa alla classifica delle più care d’Italia non è un sogno, provare per credere… E le famiglie? Gli alberghi senigalliesi non sono accoglienti per le famiglie: se da un lato gli albergatori si spendono per creare una cupola anti-decibel tutto attorno, dall’altro non hanno servizi adeguati per i bambini e nemmeno gli standard qualitativi adatti. Per gli anziani? Niente di peggio! Ascensori che non funzionano, barriere architettoniche per quelli con problemi di deambulazione e i soliti menu: stantii e poco variati.

 

Ergo? Senigallia è cara per tutti, troppo silenziosa per i giovani, carente per le famiglie e difficile per gli anziani. Non fosse per i pendolari dell’entroterra, avremmo spesso ombrelloni chiusi. Fortuna i pochi milanesi rimasti: altrimenti anche gli alberghi sarebbero vuoti. E per dirla tutta: se non fosse per il Jamboree, potremmo starcene tutti a casa.

 

Un mio amico austriaco una volta mi disse: “A Senigallia anni fa si stava meglio. Costava meno, c’erano molti turisti ed i servizi erano suppergiù quelli che trovavi nelle altre località. Adesso è molto più cara e gli alberghi e i servizi, sono fermi agli anni 70. Ho provato Rimini recentemente. Costa meno, ha molti più servizi ed in più la strada è quella…”.

 

Non penso sia un caso isolato…

 
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