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E pensare che dormivano in convento (La Casta)

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« In nome della libertà di stampaIntervista a Kit Carson »

Basta Berlusca! Gli Italiani vogliono un paese normale...

Post n°133 pubblicato il 07 Ottobre 2009 da kit_1809
 

Stamattina mi sono alzato come il solito presto. Ho preparato il mio yogurt magro con i cereali e ho messo a scaldare l’acqua per il tè (rigorosamente verde, aromatizzato al gelsomino). Poi nell’attesa che tutta la famiglia si alzasse, ho dato uno sguardo al mio tg preferito, quello di Sky. Per curiosità, vista la giornata campale, ho preferito avere dei pareri che consideravo sopra le parti: così il dito è scivolato sulla BBC e poi su Euronews.

 

Mi sfugge chi ha in mano il gruppo editoriale che controlla questo fantomatico canale (penso De Benedetti), fatto sta che mi sono imbattuto proprio nella rassegna stampa dei quotidiani stranieri in questo ordine: Italia, Spagna, Inghilterra e Francia. La sorpresa è stata grande, quando ho visto le testate: Repubblica, El País, The Indipendent e Libération. Per chi non ne mastica molto di quotidiani stranieri, vi posso assicurare che quello spagnolo e quello Inglese, sono comparabili per tendenze politiche al nostro Repubblica, mentre Libération, sembra un incrocio satirico tra il Manifesto e Liberazione.

 

Euronews è un canale satellitare di informazione e si spaccia per essere un imparziale informatore sulle notizie internazionali, viste da una prospettiva europea. Capirete vomiche se la prospettiva Europea, trae le proprie ispirazioni dalle testate di cui sopra, avremmo preferito che l’Irlanda non ratificasse con il referendum il trattato di Lisbona…

 

La riflessione che ho fatto durante la mattinata, va ovviamente a parare su quanto sta per succedere in Italia dove, i giudici della Consulta, stanno per mettere fine al governo Berlusconi. Ebbene, da elettore di centro-destra quale sono, sarò forse l’unico a tifare per le toghe rosse: mi auguro, infatti, che i giudici possano raccogliere i consigli mossi dalla sinistra e dare un taglio alla funesta parentesi berlusconiana nel nostro paese.

 

L’ultimo atto di questo governo, giunge dopo un lungo periodo di tribolazioni, dovute al progetto progressista, di sovvertire l’ordine costituito. Dalla discesa in campo nel ’94, Berlusconi ha rimpiazzato la DC, sorprendendo una sinistra distratta che credeva di poter governare indisturbata per il resto dei nostri giorni, grazie ai giudici di mani pulite e alla propria (strana) estraneità a tangentopoli.

 

Dico strana, perché la storia politica della sinistra Italiana, ha vissuto e ancora vive, di stranissime coincidenze e pittoresche vicende, che possono spesso passare inosservate, ma che di certo, costituiscono un elemento fondamentale per la comprensione di dove sta andando la nostra democrazia e del perché sarebbe meglio lasciare l’Italia in mano a questi signori…

 

La sinistra ha sempre fatto i propri affari all’interno del palazzo (Coop, IRI, Alfa Romeo, Telekom Serbia, Unipol, etc, ma nessuno, salvo qualche PM che oggi ha cambiato lavoro o si è ammalato, si è permesso di criticare od ostacolare tali progetti: ero piccolo e ricordo dei soldi che arrivavamo dall’ex unione sovietica, ma qualcuno mi spiegò che non era reato prenderli.

 

Le Coop furono una parentesi oscura per la politica, con soldi rubati ai contribuenti per impiantare aziende fantasma, il capitalismo di stato e regioni, che diede il via ad un impero politico-finanziario con un giro di affari per più di 50 miliardi di euro l’anno. Le liberalizzazioni di Bersani, avvantaggiarono la grande distribuzione (legata alle stesse Coop).  La Hera SpA, con le Coop nel proprio consiglio di amministrazione, è stata inserita accanto all’Eni, come azionista di spicco nell’accordo che fece Prodi per l’importazione di gas dall’Algeria. Su quest’argomento mi assicurarono che me l’ero inventato e che nessun giornale ne aveva parlato (

Arrivò l’IRI e con lui la presidenza Prodi. All’istituto – che lo stesso proclamò di avere restaurato – arrivarono (dalle casse dello Stato!) in 7 anni fondi per 41mila miliardi. Il debito pubblico che abbiamo oggi, è figlio all’80% di quel periodo, ma un mio amico mi ha detto che sono tutte cazzate e che quei soldi se li è presi Berlusconi.

 

Con l’IRI assistemmo anche a curiose faccende, tipo il tentativo di svendita della SME (Motta, Alemagna, Star, Cirio) alla Buitoni di De Benedetti, per pochi spiccioli (497,5 miliardi pagabili a “babbo morto”), più una tangente promessa da Prodi all’Ingegnere. Craxi impedisce la svendita e viene indetta una gara. Un gruppo d’imprenditori, tra cui Berlusconi, è disposto a pagare di più (e non ci voleva molto ma De Benedetti ricorre agli amici giudici, ma non la spunta. Le cause e gli appelli arrivano fino ai giorni nostri, con il finale sorpresa per Berlusconi. Nessuno compra, poi però la holding viene venduta a pezzi e il ricavo sarà di 2.200 miliardi! Quasi 5 volte il prezzo fissato da Prodi. Prima dell’accordo con De Benedetti, la multinazionale Hainz, aveva manifestato interesse, tramite Renato Altissimo, ministro liberale dell’industria di allora. Quando seppe che invece vendeva la cassaforte a Carlo De Benedetti, Altissimo telefonò arrabbiato a Prodi: «Perché a Carlo sì e a me hai detto no?». «Tu mica ce l'hai il taglietto sul pisello!», rispose Prodi con fine allusione alle origini ebraiche dell'Ingegnere. Il dialogo è negli atti di un processo. La cosa mi parve assai curiosa, ma ero piccolo e non conoscevo i meccanismi della politica. Qualcuno mi spiegò che la colpa era di Berlusconi e di Craxi e che se non si fossero impicciati, non sarebbe successo nulla.

 

Poi arrivò la faccenda Fiat, a cui “Il Mortadella” regalò l’Alfa Romeo a discapito della Ford che offriva di più, in danari e garanzie. Mi dissero che i fascisti (allora li chiamavano così quelli che la pensavano diversamente) vedevano il marcio dappertutto, mentre in realtà l’operazione era stata candida e aveva salvato molti posti di lavoro.

 

Telekom Serbia fu tutta una montatura per infangare gli immacolati dell’Ulivo. Nessun più ricorda com’è finita la vicenda, ma è singolare che in tutte gli affari in cui sia stato coinvolto il professore, in materia di danaro pubblico, è stata sempre usata la stessa regola: “Compra al massimo e vendi al minimo!”.  Sotto il governo Prodi, la nostra Stet-Telecom (proprietà dello stato al 61%), tanto per parlare dei fatti, acquistò una quota (supervalutata in maniera balorda) della tv di stato di Milosevic. La stessa fu rivenduta al governo di Belgrado, per un terzo della somma pagata, con una perdita di almeno 600 miliardi d’euro. Mi fu detto, a male parole, che nessuno (Prodi, Fassino, etc.) sapeva nulla della faccenda e non erano tenuti a saperlo. Nonostante perfino parte della carta stampata di sinistra bollò l’operazione come singolare, non successe nulla.

 

La Unipol è storia dei giorni nostri: il PD voleva una banca e così è stato. Un mio amico mi ha spiegato che queste sono cose più grandi di noi e che il mondo della finanza è complicato.

 

Al che, mi sono arreso: penso proprio che la sinistra culturalmente ci batta e non vale la pena discuterne oltre. Berlusconi dovrebbe farsi da parte ed ammettere che tutte le coincidenze capitategli, sono veramente coincidenze e non progetti occulti. Nel ’94, Scalfaro e Borrelli non si misero d’accordo e nemmeno il Corriere che riuscì a pubblicare la notizia un giorno prima. Le Coop furono un’invenzione e tutto l’altro fango gettato sulla sinistra. D’Alema sapeva delle inchieste di Berlusconi perchè a casa sua vive uno gnomo che prevede il futuro. Le inchieste della sinistra in Puglia ed in Campania saranno presto archiviate e sarà fatta una legge che i giudici potranno presentarsi alle elezioni (ma non lo fanno già?). Dopo 20 anni un tribunale civile rimette mano ad un procedimento a modo suo e multa Berlusconi di 1.000 miliardi per divieto di sosta. Il paese avrà un nuovo presidente del consiglio comunista: finiranno gli scioperi, l’economia riprenderà, i no global riavranno casa e i rom pure. Le aziende potranno riassumere i dipendenti licenziati per giusta causa e le università potranno continuare a spendere soldi pubblici per investigare sul sesso degli angeli. Prodi sarà il primo Papa musulmano in Italia. Caruso ministro della giustizia e D’Alema presidente Unipol. I barconi degli immigrati potranno attraccare nella villa di Berlusconi in Sardegna e a loro verrà concessa cittadinanza sulla parola. I dipendenti pubblici torneranno a far spesa durante l’orario di lavoro e Santoro e Travaglio potranno finalmente fare una trasmissione senza censure. Feltri passerà all’Unità e Nomisma organizzerà le prossime olimpiadi.     

 

Tutti sono in trepida attesa della decisione dei giudici della Consulta. Mentre vi scrivo, il sito del Corriere della Sera e di Repubblica sono in sostanza inaccessibili. Io spero vincano i comunisti, così il paese normale prospettato da D’Alema, potrà diventare realtà (speriamo non chiudano le frontiere però).

 

 

 

Allo zoo un ragazzo per un pelo non viene mangiato dal leone.
Un giornalista che assiste alla scena intervista il ragazzo: "Di che partito sei?".
"Missino".
Il giorno dopo sull'Unita' compare il seguente articolo: "Sporco fascista ruba pasto a immigrato africano!".

 
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