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E pensare che dormivano in convento (La Casta)
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Non solo politica - Ingegneri statunitensi presentano al mondo il materiale più leggero mai esistito
Team di ingegneri americano sostiene di aver creato il materiale più leggero del mondo.
La sostanza è fatta di minuscoli tubi metallici disposti in un micro-reticolo incrociato, con spaziature uniformi tra un cavo e l'altro. I ricercatori sostengono che il materiale è 100 più leggero del polistirolo e ha uno straordinario potere di assorbimento energetico. Le potenziali applicazioni includono accumulatori elettrici e ammortizzatori.
La ricerca è stata condotta presso l'Università della California, Irvine, laboratori HRL e l'istituto della Tecnologia della California, e pubblicata nell'ultima edizione della rivista Science.
"Il trucco è stato quello di fabbricare un reticolo di tubi con spessore 1.000 volte più sottile di un capello umano", ha detto l'autore, il dott. Tobias Schaedler.
A bassa densità
Il materiale risultante ha una densità di 0,9mg per centimetro cubo. In confronto la densita di "aerogel di silice" - uno dei materiali solidi più leggeri al mondo - è di 1,0mg per centimetro cubo. I micro-reticoli metallici, sono costituiti al 99,99% di aria e lo 0,01% di metallo. Gli ingegneri dicono che la restistenza del materiale deriva dalla natura ordinata del disegno del reticolo. Al contrario, altre sostanze ultraleggere, inclusi aerogel e schiume metalliche, sono strutture cellulari casuali. Questo signfica che sono meno rigide, forti e con un assorbimento di energia o conduttivo inferiore della maggior parte delle materie prime con cui sono realizzate. William Carter, direttore per i materiali per l'architettura nei laboratori della HRL, ha confrontato il nuovo materiale con le priù grandi strutture a bassa densità. "Gli edifici moderni, come la torre Eiffel o il Golden Gate Bridge, sono incredibilmente leggeri e con un rapporto peso/efficienza molto elevato, proprio in virtù della loro architettura", ha affermato il ricercatore. "Stiamo rivoluzionando il mondo dei materiali leggeri, portando questo concetto alle scale micro e nano".
Robusto
Per studiare la resistenza dei micro-reticoli di metallo, il team di ricercatori li ha compressi fino a ridurli alla metà del loro spessore. Dopo aver rimosso il carico, il materiale ha recuperato il 98% della sua altezza e ha ripreso la sua forma originale. La prima volta che fu effettuato il test di stress e poi ripetuto, il materiale è diventato meno rigido e forte, ma il team sostiene che ulteriori compressioni, hanno fatto poca differenza. "I materiali oggi diventano tanto più forti quanto più vengono ridotti in dimensioni della scala nanometrica", ha detto un membro del team Lorenzo Valdevit. "Associate questo alla possibilità di adattare l'architettura del micro-reticolo e si dispone di un unico materiale cellulare." Gli ingegneri suggeriscono che gli usi pratici per la sostanza includono: l'isolamento termico, elettrodi per accumulatori elettrici e prodotti per abbattere il rumore, le vibrazioni e gli urti.
BBC News Technology - 18 November 2011
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Cervelli all'ammasso. 12 Novembre, anno domini 2011. In piazza Roma va in scena l'ennesima rappresentazione comica della sinistra nostrana, che non vuole arrendersi alla vecchiaia e all'evidenza e che pensa che sia illuminata da chissà quali dei, i quali hanno incaricato orde di capelloni e perdigiorno, di salvare il paese. Vedere quel bivacco di un centinaio di persone (inclusi una trentina di addetti ai lavori) mi ha fatto ritornare indietro di una cinquantina d'anni. Vedere poi genitori nemmeno quarantenni, portare i propri figli di appena qualche anno, in mezzo ad una fauna di desperados con kefiah e stracci addosso, mi ha convinto che non tutti sono fortunati come il sottoscritto e come – grazie a Dio – almeno il 96% degli italiani. E' altrettanto vero, che quei genitori, altri non erano se non stessi simili dei loro simili: ex fannulloni ed ex militanti di estrema sinistra, che credono che la salvezza del paese passi solo attraverso patrimoniali e sterminio degli elettori di centro-destra. Con “riprendiamoci il presente costruiamoci il futuro” Mancini e soci, hanno voluto fare un'operazione di facciata, per convincere il sindaco e la giunta, della loro superiorità morale ed intellettuale e per dimostrare alla larga maggioranza dei cittadini, che li vede come zecche da polverizzare, che il presente è fatto di diritti e di nessun dovere.
Okkupazioni. La cosa comica – ma realmente drammatica – è che questo sparuto gruppo di sfaccendati, crede con grandissima presunzione, di poter rappresentare tutti i ceti sociali senigalliesi, mentre invece, in modo assolutamente bipartisan, nessuno vuol farsi rappresentare da persone che hanno solo provocato disagi, danni e fastidi alla città e ai cittadini. Qui l'ideologia non centra un bel niente, è solo questione di buon senso: ma mi dite per quale assurda ragione bisognerebbe regalare a questi pidocchiosi un locale che potrebbe essere invece affittato o dato ad altri gruppi culturali o politici, disposti a versare qualcosa? Con quale coraggio ragazzi che politicamente la pensano diversamente potrebbero frequentare tale posto? Con quale presunzione degli estremisti, potrebbero contribuire alla causa politica o culturale della città? Proietterebbero i filmati del 68 insanguinato dai terroristi rossi, oppure un documentario sulle purghe staliniane? Ma non diciamo fesserie! Questi viziatelli, non dovrebbero vantare alcun privilegio nei confronti della collettività e se mai avessero bisogno di un locale per svolgere i loro sporchi affari, che seguono le direttive che tutti gli altri seguano.
I cazzi degli altri. E cosa fanno gli altri vogliamo dirlo? Le sedi politiche dei partiti senigalliesi, sono in larga maggioranza affittate. Ricordo che il PDL (se mai ce ne fosse più uno) pagava un affitto. Il PD fa lo stesso. La Lega se non erro, si appoggia in locali pubblici, non avendo una sede propria. In conclusione, si potrebbe in linea teorica affermare, che se qualche associazione a Senigallia – sia essa politica o culturale – non pagasse un affitto o godesse di particolare privilegi, così dovrebbe essere per tutti. Questi signori invece, vorrebbero delle agevolazioni per favorire i loro nobili intenti: consumo e spaccio di droga, somministrazione abusiva di cibi e bevande, affissioni abusive, propaganda non autorizzata, elusione della SIAE, stoccaggio mazze, elmetti e spranghe, etc.
Se questi sono i giovani che faranno grande l'Italia, evviva la crescita 0!!
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Premessa. Molti sono contenti per la caduta di Berlusconi, sottoscritto incluso. La scarsa azione politica dell'ultimo anno, causata dai ricatti della Lega, la mancanza di coraggio e l'ottima regia di certi media, che hanno manovrato per aggravare le apparenze, hanno decretato la fine del governo e la fine di Berlusconi. Le colpe di Berlusconi? Principalmente quella di aver ascoltato poco alcuni buoni consigli pervenuti dai suoi (diciamo che la schiera degli YES men era ampia, ma alcuni illuminati c'erano anche nel PDL). Quella di non aver considerato un allargamento della maggioranza escludendo la Lega, visto che di recente, più che una risorsa era diventata una palla al piede, proponendo quelle soluzioni lacrime e sangue di cui purtroppo il paese ha bisogno. Quella di non aver abbassato i toni dello scontro con la magistratura. Quella di aver messo in piazza la propria vita privata, ignorando che non si può sempre fare affidamento sulla pazienza delle autorità e dei colleghi. Quella infine, di essersi per la prima volta comportato come tutti i politici, con un occhio alle elezioni del 2013 e con l'altro alla magistratura.
Idioti. L'era Berlusconi è terminata, ma le scene di giubilo e di idiozia viste in queste ore, testimoniano come la sinistra che si propone forza di governo, sia ancora arroccata su vecchie ideologie, lontane anni luce dalle reali necessità del popolo. Il tipico comportamento da tifoso di calcio, nonostante si parli di cosa pubblica, dimostra tutta l'ignoranza e l'anacronismo dell'elettore medio di sinistra. Finché parla il popolo (che rassomiglia ad un gregge di pecore), tanto basta, ma quando a commettere gli stessi errori dei sono i politici, non c'è da stare molto allegri. Bersani prima e Di Pietro poi, hanno ritenuto opportuno festeggiare di fronte ad una platea di tifosi, la caduta di Berlusconi. La desolante scena delle opposizioni, rinsavite solo dalla caduta del governo, non deve trarre in inganno: la sinistra non è pronta a governare e non ha ricette alternative e migliori a quelle di Berlusconi. Riportare in carreggiata il paese, significa tagliare gli sprechi nel pubblico impiego (300.000 esuberi?), nelle varie caste politiche e sindacali che succhiano denari al paese e soprattutto combattere sommerso e corruzione. Berlusconi non ha avuto né la forza, né il coraggio ma gli altri, sapranno far meglio?
La destra. Ora tutti si interrogano sul futuro della destra e su cosa succederà. Il mio pensiero è che questo paese, nonostante quello che spera e che pensa la sinistra, non ama i chiacchieroni e i fanfaroni. Per questo motivo è andato a casa il governo e per questo motivo la sinistra non è considerata idonea per la guida del paese. Ciò in cui Berlusconi ha peccato è proprio la presunzione di poter fare tutto da solo e il non aver mantenuto quanto promesso. La Lega – a cui molti incluso il sottoscritto si sono rivolti dopo le stupidaggini di Fini – ha tradito se stessa e gli elettori: non si capisce più infatti quali siano i reali obiettivi di questo partito letteralmente allo sbando. Se riformare le pensioni è stato uno dei punti che ha determinato la rottura col PDL, bisogna anche ammettere che l'alternativa non è stata mai proposta. Pensioni no... ma dove prendiamo i soldi?
Futuro. Il centro-destra rivincerà le prossime elezioni con un candidato scelto dal popolo, contro una sinistra poco concreta e anacronistica. I libri e i tanti vuoti discorsi fatti da Vendola e non meno da Bersani, certificano i limiti ideologici dei politici di professione che scelgono la bandiera rossa come spirito guida. La sinistra vive di contrapposizioni e non di proposte. Andate su youtube e ascoltate il verbo del nuovo messia che preferisce “le banane” alle mele e vi renderete conto di come su mille parole, novecentonovantanove sia gettare al vento e prive di ogni logica pratica.
Monti o elezioni? L'amico delle banche e dei poteri forti, stavolta ha fatto breccia anche a sinistra. Vendola ha solo fatto la sua solita recita da bravo comunista, ma in pratica è d'accordo per il voto subito, solo perché avrebbe vita facile nell'erosione di consenso a danni del PD. Stessa cosa per Di Pietro, che, stando così le cose, potrebbe addirittura contare su un'interessante parte dell'elettorato di centro-destra. Se Monti sia o meno in grado di fare quello che c'è da fare e non quello che dice Bruxelles, abbiamo buone speranze, altrimenti via tutti! Il paese ce la farà da solo...
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I soliti idioti (delinquenti) - Ci risiamo. Roma, 15 Ottobre. La sinistra estrema ritorna alle vecchie abitudini e per mano di un migliaio di deficienti, coglioni, delinquenti, imbecilli, l'ennesima manifestazione degli ex “girotondini”, si trasforma in una gara alla devastazione. Tutti sapevano, ma nessuno ha fatto nulla. E' questa la tesi che va per la maggiore su certi giornali. Peccato che la faccenda non stia proprio così. A Genova, dove ci scappò il morto, i poliziotti furono oggetto di una persecuzione giudiziaria: loro indagati e chi devastò a piede libero. Se si conoscono i fondamenti dell'aritmetica, era matematico che i poliziotti, sempre sotto tiro, si sarebbero sottratti allo scontro con i black bloc e così è stato. La rete era piena di minacce e farneticazioni (basta dare un'occhiata ai post della sfera comunista circolati i giorni precedenti la manifestazione), ma finché gli organi di polizia che rischiano spesso la vita non avranno carta bianca, chi si prende la briga di arginare il fenomeno? La condanna dei politici è stata quasi univoche, salvo i distinguo di quel coglione di Vendola, che non ha perso l'occasione per sparare cazzate. L'ultima in ordine di tempo, proprio dopo i disordini romani, è un'escalation di dichiarazioni vuote, che avevano come obiettivo, quello di proporre ricette alternative a quelle proposte da Di Pietro (a cui vanno i miei sentiti complimenti). Anche questa volta la “melanzana unta” di Bari, ha messo in cascina un altro record: tante parole, nessun significato. Ma veniamo al dunque e elenchiamo le “illuminanti” dichiarazioni di Vendola: black bloc figli del precariato (ahahahahaha); il governo non ha saputo fare prevenzione; le leggi speciali non servono a nulla; il blocco nero coinvolge frammenti di antagonismo e destra sociale (lo sapevo! sono fascisti!).
Black bloc – Intanto a Roma erano un migliaio e dagli striscioni di capiva benissimo quello che avrebbero fatto. Se gli organizzatori e i partecipanti non hanno fatto nulla per lasciarli fuori, non vedo come ci si possa poi meravigliare. Questi farabutti sono in larga maggioranza figli di papà e girano il mondo sfasciando vetrine, tirando sanpietrini e facendo uso di droghe. Dalle nostre parti li conosciamo bene e di precario, vi assicuro, hanno ben poco. Per il 99% appartengono alla sinistra estrema, iscritti alla CGIL, assidui frequentatori dei centri sociali. C'è ancora molta confusione: chi incendia vigliaccamente, sfascia, etc., non può essere apostrofato quale “fascista”, come invece hanno urlato i dimostranti pacifici ai black bloc.
Prevenzione – Quando si ha la certezza assoluta che i cattivi vengono messi in gattabuia e i buoni vengono premiati, allora si può considerare di prevenire. Se i poliziotti avessero calcato la mano, come doveva invece essere fatto, ci saremmo ritrovati con 12 arresti tra i black bloc e 30 tra i poliziotti. Questo grazie ad una magistratura anacronistica e anarchica.
Leggi speciali – Sapere che dopo aver incendiato e sfasciato, nella migliore delle ipotesi, torni a casa con una mascella fratturata o con 3 anni di carcere, dovrebbe aiutare il cervello (quel poco), a non effettuare strani voli pindarici. Purtroppo questa sinistra sessantottina, non ha dimenticato certi suoi vizi e la sua innata dote all'assoluzione dei compagni che sbagliano. Garantismo! Che brutta storia...
Colpirne uno per educarne cento – Contro questi delinquenti, non serve discutere, né tantomeno scendere a patti. Cariche a cavallo e sonore bastonate in testa, sono la cura necessaria per convincere questi coglioni a comportarsi in modo civile. Non ci vedo niente di illiberale e non credo che se uno sfascia una vetrata e sbatte a terra una “madonnina in gesso”, possa essere considerato un cittadino normale a cui vanno riconosciute certe libertà e garanzie. Nel momento in cui compi certi atti, perdi tutti i tuoi diritti. Picchiare i vandali, costringere loro a risarcire i danni è il modo più civile per affrontare i problema.
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ITALIA/POLITICA - Roba da avanspettacolo da commedia all'italiana. Il caos politico di questi giorni ha raggiunto livelli eclatanti, tanto da far pensare (e forse sperare) che prima o poi a qualcuno venga la voglia matta di prendere a randellate questi farabutti. Le televisioni e i giornali (sia a destra che a sinistra di parte), riportano per dovere di cronaca, gli squallidi teatrini dei politici Italiani, occupati a parlare e parlare, senza che nessuno faccia proposte concrete per salvare il paese da un sicuro destino, simile a quello degli amici greci.
BERLUSCONI - Ma attenzione, facciamo dei distinguo. Lo sport più praticato dai politici di opposizione e dai loro pappagalli a carica che occupano (con scarsi risultati) le piazze italiane, è quello di sparare sul pianista (Mr.B). Niente da dire: da tempo lo faccio anch'io! Berlusconi ha finito il suo tempo e le sue pièces de théâtre, unite a quelle dei suoi yes-men (peraltro scadenti attori), dimostrano l'inadeguatezza di questo personaggio e di tutto il suo staff. Niente da dire: è vecchio, putrido e senza idee (almeno questo è quello che vediamo), e come tutti i vecchi, non ha ora il coraggio di osare. Osare vuol dire ammettere, che se vogliamo salvare il paese, è ora di inaugurare un periodo all'insegna del rigore e della demolizione dei privilegi elargiti. Politica, pubblico impiego, sindacati, enti vari, sono le palle al piede dello sviluppo e tagli, ridimensionamenti e nuove proposte per lo sviluppo, sono non necessari ma obbligatori! Mentre il paese va a rotoli però, la sinistra, anziché meritarsi di andare al governo e dimostrare di poter far meglio, palesa tutti i suoi punti deboli, tanto da sperare che con la caduta di Berlusconi, scompaiano anche queste squallide comparse.
PD – Oramai son mesi che il leader del PD propone come alternativa al governo Berlusconi, un governo tecnico. Bene, un governo tecnico potrebbe essere una soluzione, ma i punti programmatici di questo governo di salvezza nazionale, quali sono? La risposta è: non ce sono! Già, ma oramai siamo abituati al PD e alle sue “non proposte”. Prima mandiamo in galera o in pensione Berlusconi, poi vediamo. Quindi l'alternativa sarebbe quella di affidare il paese ad una nuova coalizione, magari guidata da chi ha perso le elezioni (PD), ma guardando con attenzione alle 10 proposte alternative a quelle del governo, si scopre che più o meno, la linea è quella.
IDV – Di Pietro è un piacione e da ex-sbirro, devo dire che forse sarebbe quello più papabile per guidare una coalizione che possa far uscire il paese dalle sabbie mobili. L'unico vero problema è che da “uomo del sistema” abbia anche lui dei vincoli ideologici per metter mano a tagli consistenti che riguardino il pubblico impiego. Poi potremmo anche affrontare i problemi legati al folklore e alla sua politica spesso nepotistica, ma sono del tutto irrilevanti se consideriamo cosa stanno facendo gli altri.
VENDOLA – Da grande venditore di fumo qual'è, analizzando le ultime interviste che ha rilasciato, in special modo quella del Sole24, Vendola non ha lanciato alcuna proposta né su come affrontare il problema del debito pubblico, né su come aumentare la produttività del nostro paese. Dando una scorsa a tutto il panorama enorme di dichiarazioni e proclami, si scopre senza alcuna sorpresa, che Vendola non ha ricette e non ha la benché minima idea di come si governa. Peggio del suo parente più prossimo – Bersani – si limita ad analizzare, criticare e vaneggiare, senza proporre nulla. E' un vero record, ascoltate qualche suo discorso e se trovate una sola proposta, fatemelo sapere. Diciamo che è molto bravo a metter in fila parole, ma niente più. Lo definirei: la quint'essenza del nulla. P.S. Dopo aver associato i giudici Falcone e Borsellino, all'eroismo del delinquente comune (definito ragazzo innocente che lottava per un futuro migliore...), Carlo Giuliani, dobbiamo augurarci che gente come questa non abbia incarichi di governo!
Per concludere, oso affermare che per salvare il paese, basterebbe cancellare l'attuale classe politica: sono sicuro che giovani in gamba, ce ne siano da una parte e dall'altra (salvo eccezioni tipo Vendola). Diamo loro una possibilità!
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Si dibatte molto sul taglio dei costi della politica: personalmente preferirei ridimensionare la loro retribuzione – di almeno 2/3 - che dimezzare il numero dei parlamentari, lacchè, lecchini e rottinculo vari. Ma vi immaginate cosa potrebbero fare a piede libero? Fanno già abbastanza danni quando sono impegnati. Pensate un po' se ce li ritrovassimo tutti i giorni al bar...
Oltre ai costi della politica, ci si dimentica sempre di parlare di un'altra importante casta, per certi versi peggiore della casta dei politici: quella dei sindacati (aggiungo, specialmente la casta CGIL). Ciò che l'opinione pubblica non sa, specialmente quella parte che è solita votare a sinistra, riguarda un folto drappello (sui 3000 privilegiati) di sindacalisti che “sindacano a tempo pieno”, foraggiati dallo Stato, retribuzioni di risultato e progressioni economiche comprese. Nel pubblico impiego, la materia del distacco sindacale, oltre ad essere inquietante, è grave perché induce un'odiosa discriminazione fra lavoratori pubblici e lavoratori privati. I dipendenti pubblici in distacco sindacale continuano infatti ad essere regolarmente pagati dalle amministrazioni. Questa lurida faccenda, è un pericoloso incentivo alla sindacalizzazione integrale del pubblico impiego, che si tramuta in un grande ostacolo ai processi di modernizzazione delle pubbliche amministrazioni (e che te lo dico a fare?). Questo abominevole disegno criminoso, è stato raggiunto in sede di contrattazione collettiva, senza alcun coinvolgimento del parlamento. Se oggi abbiamo una pubblica amministrazione inefficiente, incapace e spendacciona, lo dobbiamo anche a questa assurdità.
Ma vogliamo continuare? I sindacati vivono con i soldi che lo Stato da loro. Questi soldi vengono perlopiù usati per assistere i dipendenti nelle vertenze di lavoro contro le imprese e contro lo Stato stesso. Ahahahaha! Ma vi rendete conto? Ancora... soldi ad oltre 5000 individui di estrazione sindacale che pascolano nei consigli dei amministrazione e di vigilanza degli enti di previdenza. Nel 1995 ci fu il referendum (voluto allora da Pannella prima del colpo di fulmine per l'Ulivo...) sulle trattenute sindacali. Sono passati 15 anni, ma nulla è cambiato: i contratti collettivi hanno reintrodotto la trattenuta in busta paga abolita dal popolo. Quindi se non volete che vi trattengano (rubino) dei soldi dalla busta paga, dovete compilare un modulo che nessuno vi darà mai...
Per finire (Dorsus totus prurit), In Italia è quasi impossibile conoscere in termini precisi cifre, dati e deliberazioni circa i bilanci finanziari dei sindacati. I rapporti ufficiali e gli altri documenti redatti i sedi congressuali, omettono quasi sempre sui problemi finanziari, evitando accuratamente un minimo di precisione con numero iscritti, bilanci, entrate, uscite, etc. ed evitano la precisione attorno alle cifre degli iscritti e dei bilanci, sia per le voci di entrata come per quelle delle uscite. E dire che questi signori muovono milioni di euro (le tre sigle fatturavano nel 1997 2000 miliardi di lire; indagine Sole24Ore).
Affermare quindi che le sigle sindacali (CGIL su tutti), sia politicamente parlando che finanziariamente, sono un grande ostacolo allo sviluppo, invece che una risorsa, E' AFFERMARE IL VERO!
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Madonna mia Silvio! Come siamo caduti in basso... Ma ti sei reso conto che stai tentando (perché oramai non freghi più nessuno...) di prendere per il culo milioni di Italiani? Ma pensi veramente che tutti – incluso il sottoscritto – siano così cretini? Ma veniamo a noi...
Mentre stai spiegando a mezzo stampa che Tarantini beneficiava di un sussidio di 20.000 euro che tu pagavi perché indigente e mentre la borsa sta perdendo anche oggi più del 4% (05 Settembre 2011), il paese va a fondo. Draghi ha detto che non è così scontato che la BCE comperi ancora il nostro debito: così noi non troviamo niente di meglio da fare, che cambiare una manovra al giorno. Il governo chiede sacrifici ai cittadini, ma tu e il tuo governo – da me votato! - non chiedete sacrifici alla “casta”, di cui gli Italiani – tanto per esser chiari – ne hanno ben piene le palle! Non trascorre un giorno, senza che non ci sia una nuova sparata o una nuova sceneggiata. Ancora nell'aria c'è puzzo delle cazzate dette riguardo la nipote di Mubarak. Pensa te... credi veramente che stiamo qua a pettinare le bambole?
Ma vedi, nonostante tutto questo, siamo qua a giudicare quanto fatto e non i comportamenti di un megalomane che è convinto di poter fare quello che gli pare, senza poi renderne conto. Sono trascorsi 14 anni e possiamo dire con certezza, che questo paese non è certo migliorato: le pene per i birboni continuano ad essere incerte, l'economia è quello che è... i, specialmente quelli della casta, non si toccano e la meritocrazia è ancora un termine arcaico. Anzi, ad essere onesti, crisi o non crisi, questo paese è proprio peggiore! Berlusconi ha avuto i numeri necessari per fare le riforme e non le ha fatte!
Mentre vi scrivo non si capisce ancora cosa succederà: gli elettori di centro-destra (molti oramai...), sperano in un rinsavimento di Berlusconi e in una manovra che colpisca soprattutto le caste... Silvio non dovrebbe perdere tempo e dovrebbe con netto anticipo, informare la popolazione che non si ricandiderà e vedrete che le borse torneranno a salire... Il governo è avariato e il nostro cancelliere è scaduto come una mozzarella. Non se ne può veramente più
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Ancora nulla. Il PDL senigalliese tace. Dopo i numerosi solleciti degli iscritti e di buona parte dei simpatizzanti, nessuno ha ancora avuto il coraggio di commentare il clamoroso tonfo rimediato alle comunali.
Qualcuno ci ha provato durante la solita cena – una delle tante – dove i soliti invitati, si sono riuniti attorno ad un piatto di tagliatelle per trovare le ragioni della sconfitta. I partiti dibattono di solito nelle sedi opportune, aprendo anche alla contestazione degli iscritti e dei simpatizzanti, mentre il PDL locale, forte di un management evoluto, preferisce gli spiedini misti, al confronto politico. A oltre un mese dalla sconfitta, il direttivo guidato da Fibbi (verso il quale non nutro particolari antipatie), ha prodotto prima un lungo silenzio, poi una grigliata mista. Voci di popolo danno per dimissionario il coordinatore, malgrado nessun organo di stampa lo abbia riportato, ma non mi è dato sapere né da quando, né per quali motivi.
Prima di andare oltre con l'analisi e scendere nei particolari della famosa cena, a cui hanno partecipato Bugaro, Silvetti e Ciccioli, diamo una scorsa ai numeri.
2005. Alle comunali di allora, AN andò da sola con Massaccesi, mentre Forza Italia, con la solita tattica per non vincere, candidò Savini Vincenzo. Marcantoni corse da solo. Forza Italia arrivò al 22,08% di consensi, Marcantoni 12,54%, Massaccesi 9,11%. In totale la coalizione che si oppose a quella guidata da Luana Angeloni, raccolse il 43,73%. Ovviamente nel computo totale, va considerata anche la posizione dell'UDC, che stavolta ha corso da solo.
2010. Il PDL, pur senza l'UDC, che da solo ha raccolto in totale un misero 1,73%, è arrivato ad un 18,11%, mentre Marcantoni con la sua civica è arrivato appena ad un 5,82%. La Lega, assente nel 2005, ha raccolto un 3,37%, mentre la Destra è arrivata appena all'1%. Cosa ne salta fuori? Anche se sommate PDL, Marcantoni, Lega e Destra, arriviamo al 28,3%, contro il 43,73% del 2005! Il saldo negativo è di oltre il 15%! L'UDC che ha appena raccolto un 1,73%, non penso faccia testo. Se invece compiendo un percorso più virtuoso, vogliamo vedere cosa è successo alle regionali, ci accorgiamo che il PDL, Lega e Destra hanno preso insieme un 33,43%! Ciò vuol dire che almeno un 5,13% di elettori di centro-destra, alle comunali, non hanno votato oppure hanno preferito la lista di sinistra.
Il disastroso risultato, più che commentato, dovrebbe stimolare un serio dibattito interno, previo azzeramento di tutte le cariche del coordinamento. Le strategie fallimentari e oligarchiche che hanno preceduto le elezioni, così come i colpi di teatro a pochi giorni dal voto, dimostrano come il PDL, sia regionale che comunale, non riesca a dare una parvenza di serietà (niente di personale però) e le dovute risposte che gli elettori e cittadini si aspettano.
La cena-farsa non ha altro che prodotto qualche battibecco, qualche possibile dimissione (e non mi riferisco solo a Fibbi) e la solita pericolosissima approssimazione, che finirebbe per distruggere per sempre il partito.
Commissariare, andare ad elezioni del nuovo coordinamento? Tutte le strade sono di certo percorribili e possibili, fuorché quella del mantenimento dello status quo. E' doveroso, obbligatorio e rispettoso verso gli elettori, che tutti i componenti del direttivo si dimettano, per aprire un serio dibattito.
Fino a ieri potevamo parlare del più e del meno, oppure dell'aria fritta. Chi attesta – bestemmiando – che il partito alle comunali ha retto o ha fatto bene, dovrebbe farsi prescrivere qualche farmaco contro la schizofrenia! 43,73% contro il 28,3%. Chiacchiere a zero! Tutti a casa! La parola agli iscritti.
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Roma-Inter, una guerra infinita. L'altra sera a Roma – ve lo dice un interista – non si è visto ne più ne meno, quello che si è sempre visto a fine campionato: ovvero squadre motivate a vincere qualcosa, contro squadre non motivate.
Certo adesso potremmo dire che il tifo spudorato dei laziali a favore dell'Inter è oltraggioso, fuori luogo o addirittura antisportivo, ma chi ora sbraita invocando sanzioni e l'intervento dell'ONU, dimentica cosa e successo in passato e cosa succede puntualmente ogni anno.
Tanto per dirne una – sempre da interista – ricordo un famoso 5 Maggio 2002, in cui la Lazio fece una buona partita battendo un Inter irriconoscibile, mentre una certa Juventus passeggiava a Udine. Peccato che allora – tranne gli interisti – nessuno gridò allo scandalo. Proprio l'altra sera – ed eravamo a Liverpool – la squadra di Carletto Ancelotti ha passeggiato contro i Reds ed ha beneficiato di un errore assai clamoroso di Gerrard, che ha regalato la palla a Drogba in occasione del suo goal. In Italia si sarebbe subito gridato allo scandalo, paventato combine, etc. Sir Alex Ferguson, rimarcando l'errore di Gerrard, si è invece fermato lì, semplicemente affermando che non è ancora finita.
Nel 2002 andrebbe ricordata la partita scandalo menzionata anche nei verbali di calciopoli, dove l'arbitro Saccani, regalò la matematica salvezza all'Udinese, concedendo ai bianconeri a Lecce, un rigore inesistente proprio al 90°. L'Udinese vinse 2-1 a Lecce e si presentò salva nell'ultima partita al Friuli, proprio contro la Juventus. Sappiamo tutti come andò a finire...
Di prestazioni interlocutorie di squadre nel finale di campionato, ne sono pieni gli archivi. Stavolta però, a scatenare l'ira dei giallorossi e dei propri fiancheggiatori, è stato il comportamento dei tifosi laziali, rei di un tifo sconsiderato contro la propria squadra. Forse i romanisti dimenticano l'importanza del “pollice verso” di Totti e della prepotenza dei romanisti.
Chi la fa l'aspetti, dice il proverbio...
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Le elezioni sono oramai cosa lontana. In città si sono già spenti gli echi della vittoria del belloccio e la vita continua. Il PD ha perso consensi ma ha rivinto le elezioni, il PDL ha perso entrambi. Tra qualche giorno sarà un mese dalla disgraziata domenica in cui si senigalliesi si sono tappati il naso e hanno rivotato in massa i vecchi compari. Tutte le volte che arrivano le elezioni è la stessa solfa: si prefigurano scenari danteschi per la sinistra e poi tutti la rivotano.
Incassata la batosta elettorale e dimenticati gli sfottò, sarebbe giunta l'ora di analizzare a bocce ferme le ragioni della sconfitta: in politica – come vedremo – ci sono dei pilastri fermi da cui partire per raccogliere consensi e vincere una competizione, ma a volte anche “il sottobosco” politico ha la sua rilevanza.
Marcantoni – un po' confermando le perplessità di molti – non rappresentava una novità, una ventata d'aria nuova, diciamo. La sua candidatura, decisa in fretta e furia da alcuni notabili del PDL senza un benché minimo dibattito tra i tesserati era deboluccia. Dal canto suo Mangialardi, godeva altresì di molte antipatie, frutto di un'amministrazione allegra, all'ombra di scandali tipo la GIL , l'ex Liceo e altre baggianate simili. Tutti – a ragione - pensavamo ad un ballottaggio, anche in virtù dello spin off dei comunisti (leggi Mancini). Tra la non novità di Marcantoni e l'antipatia di Mangialardi, i senigalliesi hanno preferito la sicurezza di una coalizione “cementata” da sani principi quali: la cementificazione, la speculazione edilizia e altri meri affari. Una grande attenuante Marcantoni però ce l'ha: la sparata mediatica di Ciccioli a due mesi dalle elezioni, ha di fatto bruciato la sua candidatura e consegnato la città in mano ai soliti noti. Intendiamoci, non si sarebbe comunque vinto, ma forse ai ballottaggi ci saremmo andati. L'iniziativa del notabile anconetano ha avuto un tale successo, che qualcuno a lui vicino si è perfino dimenticato di fare campagna elettorale, ma ahi noi, è stato rieletto per un soffio.
Da allora – come dicevo poc'anzi – i cannoni hanno taciuto e l'atteso confronto all'interno del PDL, rimandato a data da destinarsi. Peccato: Senigallia è l'unica realtà politica a livello nazionale, dove più il PDL arretra e più si attesta il contrario. Nelle famiglie per bene, alla fine si fanno sempre i conti: chi si è comportato male viene ammonito, chi si è comportato bene invece, viene premiato. Il PDL senigalliese invece, nonostante la bocciatura verrà archiviata come la peggiore di sempre, sfodera la sua arma migliore: il silenzio.
C'è proprio da star zitti dopo una figura come questa! Mentre i politici tacciono e siedono nelle cadreghe, gli elettori si interrogano. Berlusconi ha da pensare alle sue grane, ma avesse il tempo di analizzare la situazione marchigiana, ci sarebbe da divertirsi!
Zzzzzzzzzzzzzz.... fate piano! c'è gente che dorme...
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Inviato da: Peluches de rêve
il 15/08/2013 alle 09:18
Inviato da: kit_1809
il 07/09/2011 alle 17:45
Inviato da: volevofareilcuoco
il 07/09/2011 alle 16:50
Inviato da: giufazz
il 07/09/2011 alle 15:33
Inviato da: kit_1809
il 07/09/2011 alle 12:07