SE TU FOSSI AL POSTO

gioco dello "zozzo"


L'usanza d'intagliare rape e (molti secoli dopo) zucche, la ritroviamo anche in Italia, un bel po' di tempo prima che Halloween, partito dall'Europa e passato nel calderone americano, tornasse da noi impacchettato come un Big Mac. Sto parlando delle tradizioni, essenzialmente contadine, che sono legate alle celebrazioni per i defunti, le anime e gli spiriti. In Toscana, ad esempio, fino a pochi anni fa (ma probabilmente ancora viva tra colli e campagne), c'era la tradizione del gioco dello zozzo, "Nel periodo compreso tra agosto e ottobre (più frequentemente d'estate) si svuotava una zucca, le si intagliavano delle aperture a forma di occhi, naso e bocca; all'interno della zucca si metteva poi una candela accesa. La zucca veniva poi posta fuori casa, nell'orto, in giardino ma più spesso su un muretto, dopo il tramonto e per simulare un vestito le si applicavano degli stracci o addirittura un abito vero e proprio. In questo modo avrebbe avuto le sembianze di un mostro provocando un gran spavento nella vittima dello scherzo, in genere uno dei bambini, mandato fuori casa con la scusa di andare a prendere qualcosa" (fonte wikipedia)Anche nel Lazio, in Lombardia, Liguria, ed Emilia ritroviamo tradizioni simili, dove, soprattutto in passato, si accendevano candele o si svuotavano rape e zucche che poi si ponevano sulle finestre, vicino ai cimiteri o le chiese.Feste simili ad Halloween e presenti in Italia un bel po' di tempo prima della festa di origine celtica, sono ad esempio:Is Animmeddas, Su mortu mortu, Su Peti Cocone, Su Prugadoriu o Is Panixeddas, a seconda delle zone, in Sardegna, ed è una tradizione antichissima; In Puglia, in specifico ad Orsara di Puglia, un piccolo paese montano della provincia di Foggia, la notte tra l'1 ed il 2 di novembre si celebra l'antichissima notte del "fucacost" (fuoco fianco a fianco): davanti ad ogni casa vengono accesi dei falò (in origine di rami secchi di ginestra) che dovrebbero servire ad illuminare la strada di casa ai nostri cari defunti (in genere alle anime del purgatorio) che in quella notte tornano a trovarci. Sulla brace di questi falò, poi, viene cucinata della carne che tutti insieme si mangia in strada e si offre ai passanti. Nella giornata dell'1, nella piazza principale, si svolge, inoltre, la tradizionale gara delle zucche decorate (definite le "cocce priatorje" - le teste del purgatorio).Possiamo dire, dunque, che una festa dedicata ai morti e ai santi c’è sempre stata nella cultura c.d. occidentale; è altrettanto vero che l’usanza di mascherarsi da diavoli e vampiri e fare scherzetti in questo periodo dell'anno, non appartiene esattamente alla cultura italiana (men che meno a quella cattolica, ma la mia non vuole essere una presa di posizione per questa o quell'altra religione). Personalmente mi ha sempre affascinato la festa di Halloween, fin da piccolo, ma trovo che la recente diffusione nel belpaese di questa festa, sia solo l’ennesima trovata commerciale.