c'è tutto un mondo..

STRINGI LA CINGHIA .. E PREGA!


L’autunno caldo del governo è alle porte: entro il 20 ottobre, infatti, il Parlamento dovrà approvare la legge di stabilità, il testo, dunque, dovrà essere pronto entro il primo ottobre, ovvero entro un mese. Tanto resta al Venditore di pentole per trovare almeno altri dodici miliardi di nuovi tagli alla spesa, oltre ai tre già previsti dal decreto con cui è stato disposto, a maggio, il bonus di 80 euro. Il VannaMarchi Fiorentino ha già messo le mani avanti parlando di “congiuntura negativa“. Complessivamente, la manovra dovrebbe aggirarsi intorno ai venti miliardi di euro che dovrebbero arrivare  dalla spending review.  CHE FAI RIDI? A finanziare il provvedimento economico , come sempre “le maggiori entrate attese dalla lotta all’evasione fiscale” (quelle dei maxi accertamenti della GdF che finiscono sempre a puttane, per manifesta infondatezza ). Cinque miliardi dovrebbero pervenire da altre voci di taglio: introduzione di costi standard nella sanità, drastica diminuzione delle società partecipate e rescissione di contratti d’affitto per palazzi e uffici della Pa. VIETATO RIDERE ! Altri cinque miliardi dovrebbero arrivare dalla razionalizzazione dei “centri di costo”, ovvero gli organi addetti all’acquisto di foniture per gli uffici pubblici. Tanto vale, infatti, la differenza fra i contratti firmati ogni anno dalla pubblica amministrazione rispetto ai prezzi di riferimento della Consip, la società del  ministero dell’Economia che si occupa degli acquisti per gli uffici pubblici. Per la maggior parte delle forniture la  Consip indica parametri di qualità – prezzo che, in teoria, dovrebbero essere rispettati anche dall’ente pubblico che preferisce comprare per conto proprio. In pratica, invece, ci si trova di fronte ad una giungla di appalti e commissioni, in cui le norme vengono aggirate con facilità e gli sprechi si moltiplicano. Nei conti del commissario Carlo Cottarelli e del presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, le centrali di spesa della Pa dovebbero passare da 30 mila a 200 !!!   VIETATO SGHIGNAZZARE ! Intanto a  vigilare sui conti pubblici, da settembre,ci sarà un nuovo carrozzone: l’Upb, l’Ufficio parlamentare di Bilancio,che andrà ad aggiungersi alla già lunga lista di revisori della spesa pubblica, in cui figurano la Corte dei Conti, la Ragioneria di Stato e gli uffici di bilancio di Camera e Senato ( che sono “uffici parlamentari”, ma nessuno si sogna di abolirli) . Con queste premesse, qualcuno vuole scommettere che non aumenteranno le tasse?