c'è tutto un mondo..

I ROMANI DICEVANO: “SI VIS PACEM PARA BELLUM”.


 Che nella traduzione corretta significa: se vuoi la pace, devi essere pronto alla guerra.Fedeli a questa filosofia, abbiamo sbeffeggiato il Cav che si teneva buono Gheddafi … abbiamo elogiato lo pseudo-napoleone coi tacchi che si è precipitato a bombardare la Libia, in gara con l’abbronzato Nobel per la pace e lo spocchioso erede di Francis Drake.Guardate che casino che è venuto fuori, dal vecchio "scatolone di sabbia" libico, di cui dobbiamo sentitamente ringraziare quel trio di minchioni (Sarkozy-Obama-Cameron) : un tutti contro tutti da paura.Finito il “blocco navale” della flotta Usa .. abbiamo inaugurato il servizio taxi per Lampedusa, col segreto scopo di accantonare – gratis - una “flotta di barconi” per un eventuale sbarco di riconquista della ex-colonia … ma se ne sono accorti e adesso i barconi se li riprendono armi in pugno.A poche ore dalla "conquista" di Sirte, un terrorista dello Stato islamico su Twitter ha postato una mappa in cui ha evidenziato che "la distanza tra Roma e Sirte è di 1.250 chilometri … Un missile Scud può arrivare fino in Italia." Subito i ministri fantoccio della nostra Repubblica delle Banane (Alfano, Gentiloni e Pinotti) hanno starnazzato:"L’Italia sostiene la mediazione dell’Onu, ma se non riusciamo nella mediazione, credo che bisogna porsi il problema, con le Nazioni Unite, di fare qualcosa di più"."nel quadro della legalità internazionale … ma "l'Italia è pronta a COMBATTERE"A parte che vedo “difficile” una MEDIAZIONE, con dei predoni che anche l'altro ieri hanno tagliato la testa a un gruppo di 21 ostaggi egiziani … mi sembra che gli Egiziani non siano stati ad aspettare tante “mediazioni” per tirare qualche sacrosanta bomba sulla testa dei tagliagole.Noi NO!Anche se, dopo le figure di merda fatte in Libano, in Kossovo e da ultimo in Iraq e in Afghanistan  con le nostre “missioni di pace” …  questa volta corriamo il rischio di fare una guerra vera.I tagliagole dell’Isis non sono certo i serbi di Belgrado che D’Alema e il nostro “austero” Mattarella hanno eroicamente bombardato … e nemmeno i libanesi hezbollah o i falangisti di Gemayel con i quali potevamo “contrattare” i finti pattugliamenti di Beirut .. già in Iraq, a Nassiria, abbiamo dovuto imparare che non basta starsene chiusi nelle basi per salvare la pelle … questa volta dovremo fare sul serio.E allora “spezzeremo le reni alla Libia” facendo sbarcare sulle spiagge di Sirte, guidati dal ducetto rottamatore, le nostre “forze più distruttive”:i NoTav, i centri sociali, i pensionati d’assalto della Cgil, i banchieri, gli intellettuali pacifinti, i pennivendoli di Corsera e di Repubblica, la Boldrini e Grasso, la Boschi, Civati e Fassina.Hai visto mai che una disastrosa ecatombe degli “eroi nostrani” , tra le sabbie del nordafrica … possa segnare la rinascita dell’Italia!