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ma...in Africa...come giochiamo...?


Le origini del giocattolo in Africa sono lontanissime, a conservarne traccia è la memoria. La tradizione orale infatti oltre a tramandare, attraverso le generazioni, miti, leggende, favole, ci restituisce anche numerose storie in cui i protagonisti sono proprio i giochi e i giocattoli. In Africa i bambini costruiscono i propri giochi, perché costruire un giocattolo con le proprie mani, ha il significato di una conquista. L'emozione di potersi divertire con un gioco fatto in casa, supera qualunque altro desideri
o. In Africa i bambini non hanno le play station, la barbie, il lego, il computer. In Africa i bambini giocano con ciò che gli offre la natura o riciclando materiale di scarto. Nel riutilizzare e trasformare elementi e oggetti già esistenti, i bambini africani salvaguardano il loro patrimonio ambientale. Provate a pensare ad un oggetto che aveva una determinata funzione, nel momento in cui esso viene riciclato, assume una nuova identità. Quale meraviglia creativa per un bambino! E quale divertimento! E ancora, quale messaggio più positivo può esistere se non quello di unire creatività, divertimento e impegno sociale! Una grande lezione di rispetto per l'ambiente. I bambini africani, nel costruire i loro giochi, sono molto creativi. Utilizzano materiali di ogni tipo, non pongono limiti alle loro fantasia. Utilizzano le gomme bucate delle automobili, lattine, corde, reti da pesca, fibre vegetali, tappi di bottiglia, bastoncini di legno, fili di ferro, sassi, boe d'acqua, conchiglie. In Africa non si butta niente, recuperare i materiali di uso comune fa parte della vita quotidiana di ogni famiglia africana. Valentina Acava Mmaka e Peter Kuria Asamba guideranno i bambini fino alle origini del giocattolo africano tramite bellissime favole e leggende in un percorso educativo che intende sensibilizzare al rispetto per l'ambiente e all'impegno sociale partendo dalla realtà quotidiana di ciascuno. Attraverso la loro consolidata esperienza, i due artisti propongono il gioco come veicolo privilegiato per un percorso di educazione alla mondialità, dove diverse realtà culturali possono incontrarsi e confrontarsi dando vita ad un "luogo" di scambio divertente che stimola creatività e ingegno.