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Creato da kk1853 il 09/06/2008

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Primo messaggio

Post n°1 pubblicato il 09 Giugno 2008 da kk1853

Primo messaggio

 

Oggi anch’io provo quello che voi del genere umano classificate come paura. Ho girovagato sulla terra mischiandovi a voi per un tempo imprecisato. Siete abituati a misurare il vostro tempo in minuti, ore, giorni, mesi e anni. Io sono stato formato a calcolare il tempo in ere, cicli, periodi. Ho tante cose da dirvi e vorrei farlo in fretta ma non essendo abituato, dovrò farlo lentamente. Se cominciassi a divulgare chi sono finirei con il cadere nella categoria di quelli che chiamate visionari, pazzi o megalomani. Quello che posso dirvi e che non vengo dal futuro e non faccio viaggi nel tempo, però conosco molto bene il vostro passato, il presente e quello che vi riserverà il futuro. Credo che dovrò cominciare proprio con il raccontarvi poco alla volta la vostra storia cercando di aggiungere quelle righe omesse o sbagliate, o semplicemente, incomplete. Purtroppo il vostro tempo gioca a sfavore di entrambi: per tutto il vostro genere perché presto tutto sarà compiuto, e per me che non so se ne avrò abbastanza da riuscire a rivelare tutto quello che ho scoperto. Sono diversi mesi che vivo nell’ombra, nascondendomi come una preda ferita aspettando che la fine arrivi all’improvviso. C’era un tempo che sapevo riconoscere i miei simili con uno sguardo o qualche parola ma ora non sono più in grado di farlo, ed è di questi che ho paura. Mi sembra strano il solo dirlo eppure sono loro che vogliono neutralizzarmi e rendermi inoffensivo. Gli esseri cui appartengo erano stati sino a ieri il mio rifugio, il mio sostentamento. Erano il “genere” di cui non dovevo preoccuparmi, anzi risolvevano tutti i miei problemi, e soprattutto non mi facevano sentire…solo. Oggi che provo queste emozioni riesco a capire quei momenti di sconforto che notavo nelle persone ma non capivo. Maledetto tempo… Vi devo spiegare del perché comunico con voi, attraverso dei messaggi che invierò a distanza di tempo. L’era che state vivendo e denominata come quella della comunicazione ma non lasciatevi ingannare. Questa e l’era della collocazione. Nell’universo ogni galassia, stella o pianeta ha il suo punto di collocazione. Continenti, città e persino piccolissimi paesi sono ben collocati e rintracciabili. Solo l’uomo riusciva a sfuggire a questa diagnostica poiché mobile. Oggi non è più possibile. In ogni istante della vostra vita siete facilmente individuabili grazie alle carte di credito, ai navigatori satellitari installati sulle vostre auto ma soprattutto a quella strana scatoletta che esibite sempre in mano e che pare non riusciate a farne a meno. Il cellulare indica in ogni momento la vostra posizione. Ogni specie animale si colloca in rispettive aree ma e difficile seguirne gli spostamenti, almeno che non siano catturati e gli si applichi una trasmittente. Nell’uomo non c’è stato bisogno. L’ultima barriera che proteggeva la vostra libertà l’avete infranta con le stesse vostre mani. Ogni mezzo di comunicazione indica un punto di partenza e uno d’arrivo. In questo stesso momento che io mi sono affidato a internet, unico mezzo libero per comunicare con voi, qualcuno sa dove sono e cosa sto facendo. Loro lo sanno. Ed è per questo che non posso rimanere allungo davanti alla tastiera di questo pc in uno di quei luoghi che chiamate internet-caffè. Sanno quello che sto per fare e chi sono. Io non ho un nome, la mia sigla di riconoscimento e kk1853. Anche voi non avete più un nome, nel vostro portafoglio o in una tasca, avete una piccola scheda magnetica, dove avete stampato sopra una sigla composta di numeri e lettere che voi chiamate codice fiscale. Con quella sigla ora sono in grado di controllare ogni spesa, visita medica e luogo di dove le avete fatte. Ora non potete più nascondervi. Se per molti di voi questo non è un problema, per me il rimanere nell’oscurità è una questione di vita o di morte. Non posso fare finta di niente e permettere che altri sappiano con chi parlo al telefono o a chi ho mandato un messaggio. Se ho deciso di divulgare quello di cui sono venuto a conoscenza, lo faccio solo perché è l’ultima mia difesa, e se riesco a salvare voi, salvo me stesso. Con il vostro aiuto forse riusciremo entrambi a uscirne, sempre che non sia troppo tardi. Purtroppo con la fretta non si riesce a capire a fondo i problemi, si fa prima a equivocare. Ora eviterò di cominciare a raccontarvi che all’inizio vi era il nulla: a grandi linee gli scienziati vi hanno spiegato quello che accade milioni di anni fa. La bibbia da un’interpretazione in giorni, ma come ho detto all’inizio, il vostro passare del tempo e troppo veloce. Nulla si crea in un istante ma solo una lunga serie d’eventi che condurranno al punto finale, come la morte stessa che arriverà al culmine del tempo previsto della propria esistenza. Partiamo ora da quando la vita ha cominciato a serpeggiare in questo pianeta, unico nel suo genere perché dotato di tutti gli elementi per far sviluppare un’esistenza perfetta in armonia con gli elementi che lo caratterizzavano. Tra una varietà di piccoli insetti acquatici, perché questi erano i primi abitanti, (o se preferite micro organismi) formatisi non per caso, ma provenienti dallo spazio e seminati come in un campo appena arato. Sviluppandosi, alcuni uscirono dall’acqua e si espansero sulla terra ferma. Tra questi si svilupparono degli esseri in grado di volare, mentre tra quelli acquatici, pochi riuscirono a vivere sia nell’acqua, sia sulla terra ferma. Bisognava ora scegliere un criterio di chi fosse l’essere che avrebbe dominato in entrambi gli elementi. Gli acquatici furono scartati perché non avrebbero mai potuto abbandonare il proprio elemento. Da prima si pensò che fossero gli anfibi i più indicati ma poiché il loro sviluppo impediva dei liberi movimenti sulla terra, si pensò di lasciare che fosse una regola ben precisa a scegliere l’essere dominante. E questo fu il primo errore: la legge del più forte. La terra divenne ben presto dominio dei dinosauri. Ogni essere vivente trovava il proprio nutrimento nella natura, che con le sue leggi, manteneva comunque un certo equilibrio. Gli erbivori avevano pascoli ed erano più numerosi ma l’equilibrio lo ristabilivano i carnivori che a loro volta si nutrivano delle loro carni. Il problema però era la loro grossa mole. Inoltre non mostravano segni evidenti di aggregazione e di evoluzione della specie. Erano intelligenti ma solo per come procurarsi il cibo. Si decretò la loro fine. Fu scelto un essere che mostrava spiccate doti d’apprendimento, e che grazie gli arti che aveva sviluppato, riusciva a muoversi con disinvoltura e a impiegare gli arti anteriori per maneggiare gli oggetti. L’essere si sviluppò prendendo sempre di più il dominio sugli altri, non perché il più intelligente ma solo grazie ai suoi arti che gli permisero di costruire ripari, armi, trappole… Lentamente nacque l’uomo. Voi vi definite “umani”. Sapete la definizione esatta di questa parola?  Prendete un vocabolario e vi accorgerete che è evasiva. Una caratteristica essenziale e distintiva dell’essere umano. Che cosa vuol dire? Che siete intelligenti? Comprensivi? Che siete in grado di atti generosi? Altri esseri animali hanno le stesse caratteristiche. Se fosse dipeso da me, avrei puntato sui delfini. Purtroppo il loro aspetto e ben diverso e non possono competere con il genere “umano” poiché il loro sviluppo fisico non gli ha permesso di abbandonare il mondo marino. Comunque, gli “umani”, cominciarono a vivere in gruppi ed anche qui fu la forza a decidere chi doveva comandare. Questa caratteristica non venne mai abbandonata, tante che ancora oggi sono i più forti a comandare e decidere l’esistenza di tutti gli esseri del pianeta terra. Ora devo andare. Mi farò vivo presto con chi avrà voglia di ascoltarmi.     

 
 
 
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