E da oggi si avvia da me, la Fiera del Tartufo...Il Tartufo Bianco d'Alba Ciò che sicuramente la rende unica è l'ottima qualità delle materie prime, e fra di esse la palma va concessa sicuramente al tartufo bianco d'Alba, una gemma straordinaria di profumi e aromi, seppur di umilissime origini. Questo fungo, simile a una patata (Tuber magnatum pico) nasce in autunno sotto terra per simbiosi con le radici di alcune piante, dalla quercia al pioppo. Bastano poche fette crude di questo elisir per conferire una marcia in più a molti piatti della tradizione cuneese, ma il massimo del piacere si ha semplicemente sull'uovo cotto nel padellino o sulla fonduta di fontina d'Aosta o di raschera degli alpeggi di Mondovì. Attorno alla trifola, come il tartufo viene chiamato da queste parti, nasce la figura del trifolao, ossia del cercatore di tartufi, che se ne va col suo bastardino, soprattutto la notte, per boschi e gerbidi, alla luce della luna. Il mito creato attorno a queste due figure, umana e canina, nasce in realtà da una piccola esigenza: non far conoscere i percorsi, i luoghi dove ogni anno la trifola ributta per la gioia della gola dei gourmet e del portafoglio del cercatore.(portafoglio bello gonfio,visti i prezzi) Ecco perché si va di notte, da soli, nelle basse e alte Langhe. Ogni anno a ottobre la Fiera del Tartufo di Alba ne celebra i fasti, richiamando golosi, operatori del settore e semplici curiosi da tutto il mondo.
79° Edizione Fiera del Tartufo
E da oggi si avvia da me, la Fiera del Tartufo...Il Tartufo Bianco d'Alba Ciò che sicuramente la rende unica è l'ottima qualità delle materie prime, e fra di esse la palma va concessa sicuramente al tartufo bianco d'Alba, una gemma straordinaria di profumi e aromi, seppur di umilissime origini. Questo fungo, simile a una patata (Tuber magnatum pico) nasce in autunno sotto terra per simbiosi con le radici di alcune piante, dalla quercia al pioppo. Bastano poche fette crude di questo elisir per conferire una marcia in più a molti piatti della tradizione cuneese, ma il massimo del piacere si ha semplicemente sull'uovo cotto nel padellino o sulla fonduta di fontina d'Aosta o di raschera degli alpeggi di Mondovì. Attorno alla trifola, come il tartufo viene chiamato da queste parti, nasce la figura del trifolao, ossia del cercatore di tartufi, che se ne va col suo bastardino, soprattutto la notte, per boschi e gerbidi, alla luce della luna. Il mito creato attorno a queste due figure, umana e canina, nasce in realtà da una piccola esigenza: non far conoscere i percorsi, i luoghi dove ogni anno la trifola ributta per la gioia della gola dei gourmet e del portafoglio del cercatore.(portafoglio bello gonfio,visti i prezzi) Ecco perché si va di notte, da soli, nelle basse e alte Langhe. Ogni anno a ottobre la Fiera del Tartufo di Alba ne celebra i fasti, richiamando golosi, operatori del settore e semplici curiosi da tutto il mondo.