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Post N° 4


Una volta in una fosca mezzanotte, mentre io meditavo, debole e stanco,sopra alcuni bizzarri e strani volumi d'una scienza dimenticata;mentre io chinavo la testa, quasi sonnecchiando - d'un tratto, sentii un colpo leggero,come di qualcuno che leggermente picchiasse - pichiasse alla porta della mia camera.-- « È qualche visitatore - mormorai - che batte alla porta della mia camera » --Questo soltanto, e nulla più.                  ................................Scrutando in quella profonda oscurità, rimasi a lungo, stupito impauritosospettoso, sognando sogni, che nessun mortale mai ha osato sognare;ma il silenzio rimase intatto, e l'oscurità non diede nessun segno di vita;e l'unica parola detta colà fu la sussurrata parola «Eleonora!»Soltanto questo, e nulla più.                    ................................Così sedevo, immerso a congetturare, senza rivolgere una sillabaall'uccello, i cui occhi infuocati ardevano ora nell'intimo del mio petto;io sedeva pronosticando su ciò e su altro ancora, con la testa reclinata adagiosulla fodera di velluto del cuscino su cui la lampada guardava fissamente;ma la cui fodera di velluto viola, che la lampada guarda fissamenteElla non premerà, ah! - mai più!                     .............................. il corvo, non svolazzando mai, ancora si posa, ancora è posatosul pallido busto di Pallade, sovra la porta della mia stanza,e i suoi occhi sembrano quelli d'un demonio che sogna;e la luce della lampada, raggiando su di lui, proietta la sua ombra sul pavimento,e la mia, fuori di quest'ombra, che giace ondeggiando sul pavimentonon si solleverà mai più!