Vogliate Gradire

Natura


Mi alzai ugualmente dal letto, domenica mattina, nonostante la febbre alta e, mi recai in campagna, desideroso di allontanarmi dalla routine giornaliera.Lontano dal rumore della città, dal grigiore del cemento e dal rumore assordante degli animali parlanti, sua maestà l'Etnea, sormontava quel colle e la sua possenza era disegnata da distese incontaminate di pietra lavica. Su quest'ultime la vegetazione del luogo aveva trovato il suo habitat, e rigogliosa e silenziosa, cresce e fiorisce. Il sole picchava e graffiava la pelle, il vento leggero e costante, era come una carezza e, le piante silenziosamente ti parlavano desiderose di essere accudite e coccolate. Silenzi che divenno parole nel momento in cui affondai le mani nella terra umida per togliere le foglie secche. Nonostante le raccomandazioni di mio padre che, mi consigliava di usare i guanti, la voglia di sentirmi in sintonia con la natura era più forte di qualunque altra cosa. Sentire l'odore della terra, affondarvi le mani, e percepire l' essenza della vita, con la maestosità della natura. Tutto intorno si annietava, e l'unico dialogo, senza fine era con quelle piante. Non spostavo i rami con forza ma, con delicatezza, quasi come carezze. Osservavo insetti ed animali cercando di percepire il loro mondo, il loro linguaggio e il loro comportamento. Capivo che erano vivi e anche loro creati per vivere e per dare, con un'anima e un cuore.Ci sono sensazioni che penetrano come sottili untrasuoni che l'uomo per quanto intelligente possa essere, non potrà descrivere da solo, perchè il resto viene scritto e descritto, da chi egli stesso considera inferiore e non si rende conto che è una parte di se.