Nuove coscienze

Il Pianista


L'altra sera in tv ho visto per la prima volta il film "il pianista" di Roman Polanski.Dopo un inizio alquanto sterile, viziato da immagini sceniche prevedibili ed eccessivamente patetiche, il film si è proiettato verso un crescendo drammatico teso all'equilibrio fra la narrazione dei fatti e la problematicità dei protagonisti, al contempo lambiti dall'imperitura sostanza dell'Arte.Credo che al di là della commemorazione storica, lecita e doverosa, il punto focale cui volge l'intera struttura del film è da ricercarsi fra le ultime scene, quando l'ufficiale tedesco chiede al pianista di suonare. E qui, a mio avviso, si compie l'idea del regista: l'Arte che si rivela nell'animo degli afflitti.Ognuno di noi ha nella propria mente un'idea nebulosa di questo concetto ma pochi sono coloro che si lasciano sedurre dalle dolcissime malie delle Muse, fusione di forma e contenuto.Diffidenti verso la genialità, questi prodotti della volontà sono l'oggetto apatico dei riferimenti "borghesi" di una plebaglia abulica e disinteressata, che non ne coglie il senso né tantomeno ne accentua l'impegno.Con buona pace del senso critico. Commercializzazione dell'uomo e del tempo...