Diario dal Kosovo

La sfida della lingua


18 ottobrePrima di partire per il Kosovo mi ero ripromesso di imparare la lingua del posto, cioe' l'albanese. Dopo otto giorni dal mio arrivo questa idea mi sembra gia' un po' piu' difficile da realizzare. Il primissimo impatto con la lingua e' stato positivo: ho imparato le frasi classiche (come ti chiami, quanti anni, da dove vieni) e mi sentivo molto bravo. Ma dopo qualche giorno ho superato questa fase di enfasi iniziale e mi sono scontrato con il muro linguistico della lingua albanese: i casi (nominativo, genitivo,ecc.), l'assenza di articoli, la difficolta' di stabilire il genere di un oggetto, ecc. Per farla breve, mi sono detto: "Puoi stare in Kosovo quanto vuoi, ma l'albanese non lo imparerai mai!". Adesso ho assunto una posizione piu' equilibrata: la difficolta' della lingua non deve scoraggiarmi troppo e devo tentare di parlare un po' ogni giorno, anche se commetto errori o invento parole. Io potrei benissimo parlare solo italiano in ufficio, perche' tutti lo parlano piuttosto bene. Ma imparare la lingua locale serve non solo per la comunicazione, ma anche per il ruolo sociale. Io saro' accettato molto di piu' se mi sforzero' di parlare la lingua locale perche' la gente apprezzera' lo sforzo da me fatto, indipendentemente dai risultati ottenuti. Per questo motivo, lancio ancora una volta la sfida: imparero' l'albanese e non mi faro' prendere dallo sconforto! Vi terro' informati sui progressi fatti...