Diario dal Kosovo

On the road again...questa é la mia vita

29 dicembre

Dopo 5 bellissimi giorni a casa, in cui ho potuto trascorrere un po´ di tempo con i miei genitori, con i miei parenti e con i miei amici, oggi sono di nuovo in partenza, non per il Kosovo, bensí per l´Austria. Petra, mia ragazza, mi sta aspettando e cosí, dopo solo 9 giorni di distacco, possiamo nuovamente vederci! Parto alle ore 12 con il treno, arrivo a Bergamo alle 15, quindi volo fino a Bratislava. Ancora in pullman fino a Vienna e, dopo 9 ore di viaggio, sono arrivato. Ad attendermi ci sono Petra e suo papá, che incontro per la prima volta. Dopo 10 minuti di macchina siamo arrivati: conosco anche la mamma e la sorella, poi mi gusto un´ottima cena austriaca, con zuppa e e carne. Fuori cade qualche fiocco di neve...sono di nuovo all´estero, ma mi sento a casa.

Bis bald. 

Natale a casa

25 dicembre

Un altro anno é passato ed é di nuovo Natale. L´anno scorso ero appena tornato dalla Germania, quest´anno dal Kosovo, ma l´importante é esserci! Ieri sera ho trascorso la vigilia con i miei genitori e con altri parenti, tra cui la mia cuginetta Alessia di due anni e mezzo che a malapena si ricordava del mio nome. Ho mangiato alla grande e penso di riprendere molto velocemente i 3 chili persi in Kosovo. Oggi il pranzo di Natale é da mia nonna, e in tutto siamo in 11. Mangiamo per ore, giochiamo a vari giochi da tavola, ci raccontiamo le ultime novitá...La domanda che tutti mi fanno per prima é sempre: "Allora, hai mangiato bene in Kosovo?". La situazione politica del Kosovo interessa molto meno, perché un po´ di diffidenza nei confronti degli Albanesi rimane, ma in fondo il mio desiderio é proprio quello di sensibilizzare un po´ la gente, quindi dopo aver descritto con pazienza tutto quello che ho mangiato in 2 mesi, racconto anche della mia vita, delle persone che ho incontrato, del mio lavoro, ecc.

Le ore passano veloci e Natale é giá praticamente finito. Spero di risucire sempre, anche in futuro, di essere sempre a casa per il Natale, perché per me rappresenta veramente la esta della e con la famiglia, e non ci rinuncerei per niente al mondo. Arrivederci al Natale 2006!

Ritorno a casa

23 dicembre

Dopo due mesi e mezzo in Kosovo oggi é il giorno del ritorno a casa. Dopo aver fatto gli auguri ufficiali a tutti gli studenti e i professori del Centro Don Bosco, io, Riccardo, Marco, Laura e il Direttore saliamo in macchina e ci dirigiamo a Skopje. Alle 2 siamo all´aeroporto, alle 5 si parte: il volo scorre tranquillo e alle 7.30 sono a Milano. Saluto Riccardo e Marco che proseguono il volo fino a Roma e mi preparo a rivedere i miei genitori. E´ sempre un´emozione particolare, quella del ritorno...Alle 8.30 di sera si chiude la prima parte della mia esperienya in Kosovo: scendo dal pullman e rivedo i miei genitori, che mi abbracciano tutti contenti. E´ dura crederci, ma é vero: sono di nuovo a casa!

Partenza della mia ragazza e discorsi su Tito

19 dicembre

Oggi e' un giorno abbastanza triste per me perche' dopo un mese e mezzo la mia ragazza, Petra, torna a casa a Vienna. Nonostante le difficolta' iniziali, e' riuscita a trovare uno stage interessante alla Raiffeisen Bank. Inoltre, il suo capo le ha detto che dovrebbe avere un posto sicuro se lei torna, a partire da febbraio. Quindi, la mia speranza inziale per ora si e' realizzata: se va tutto bene Petra dovrebbe tornare a febbraio  e riusciremmo a stare ancora insieme nel freddo e lontano Kosovo. Alle 3 del pomeriggio l'accompagno all'aeroporto e ci salutiamo. Non riusciamo neanche ad essere veramente tristi , perche' tra appena 10 giorni avremo un'altra occasione per vederci. Quest'anno, infatti, trascorrero' la fine dell'anno (dal 29 dicembre al 4 gennaio) a Vienna!

Alla sera ho incontrato i padroni della casa per ridar loro le chiavi dell'appartamento di Petra e ho trascorso con loro un'ora di intense chiacchierate e discussioni, prima in generale su Pristina, poi, inevitabilmente, sul periodo prima e dopo la guerra. I due padroni della casa, marito e moglie, sui 55 anni, ricordano felicemente gli anni della loro vita sotto il governodi Tito. Ne danno nua versione quasi fiabesca: tutti i diversi gruppi etnici (Albanesi, Serbi, Croati, Bosniaci, ecc,) andavano d'accordo, tutti potevano viaggiare in tutta la Yugoslavia, c'erano lavoro ed istruzione per tutti. Poi Tito e' morto ed e' arrivato il nemico Milosevic: da allora la vita e' sempre peggiorata e si e' arrivati alla guerra. Ora le cose vanno meglio, ma ci vorranno anni e decenni per ricostruire rapporti amichevoli con gli altri gruppi, e questo li rattrista molto. La storia da loro raccontatami e' sicuramente molto di parte e soggettiva, ma in fondo loro e non io hanno vissuto tutta la storia sulla loro pelle ed e' difficile per me, italiano, andare da loro a dire: guarda che non e' andata proprio cosi'. Quindi, ascolto con interesse, accetto il the da loro offerto e li saluto, augurando in perfetto albanese un felice anno nuovo.

Ultimo sabato in Kosovo...nel 2005!

17 dicembre

   Oggi mi sono svegliato e la citta' era immersa nella neve. Questa volta non si tratta di una semplice spruzzata, di un velo sottile che sparisce in poche ore. No, questa volta sta nevicando sul serio e almeno 10 centimentri di soffice neve ricoprono gia' gli alberi, le auto e i grigi palazzi di Pristina, ora improvvisamente bianchi e candidi. Le strade, in compenso, sono estremamente sporche e fangose. Guidare, comunque, si e' rivelato piu' facile del previsto e sono riuscito senza problemi ad accompagnare Petra nell'Hotel dove questa sera ci sara la festa di Natale per i dipendenti della Raiffeisen, la banca presso la quale la mia ragazza sta facendo uno stage.

   Adesso sono al Centro Don Bosco. E' gia' il 17 dicembre: questo vuol dire che sabato prossimo a quest'ora saro' a casa mia con la mia famiglia. Riabbraccero' i miei cari e mi lancero' subito in un tour-de-force culinario che mi permettera' di riprendere dubito i due o tre chili che ho perso da quando sono arrivato in Kosovo.

   Piu' si avvicina la data del ritorno, piu' sono felice di tornare a casa. Infatti, la paura che a volte mi assale quando sto per molti mesi all'estero e' quella di non riuscire piu' a sentirmi a mio agio a casa mia. E' una particolare sensazione di straniamento, che mi fa sentire straniero a casa mia. Poi, pero', bastano poche ore di colloqui fitti fitti con i miei genitori, con i miei parenti, con i miei amici, e ricomincio piano piano a sentirmi a casa...solo che dopo pochi giorni riparto e allora tutto il processo ricomincia dall'inizio...Per questo motivo, la vita all'estero puo' essere estremamente interessante, ma bisogna stare attenti a non tagliare troppi ponti dietro di se', perche' potrebbe essere difficile ricostruirli dopo...Con questa nota dolce-amara chiudo e vado a godermi l'ultimo sabato kosovaro del 2005...