DRAGON LANCE

Post N° 21


Il sole ormai era scomparso, erano rimasti solo i bagliori di una giornata colorata dal rosso del sangue. Sonnya era viva e pian piano sentiva una nuova forza darle vigore, era lieve ma la sentiva, era ancora lontana, ma quella forza non le faceva dimenticare la sua vita, chi è stata e cosa aveva fatto nel suo passato mortale. Gli occhi di quel uomo tornavano alla mente un fremito la scosse; vicino alla sua bara giaceva una bambina, ma sentiva che quell’essere in quel piccolo involucro di carne e ossa che lo nascondevano, era immenso lei conosceva quella forza era la sua Dea Mischakal nella veste di una bambina elfica. Sonnya aprì gli occhi e un’ immagine filtrò da quelle sfaccettature di cristallo, a occhio nudo non si capiva ma la sua magia le permetteva ancora di aiutarla a vedere, e la sua dea si manifestò in tutta la sua grandezza e onnipotenza: “te lo sai Sonnya che noi non possiamo intervenire in maniera diretta su quello che fa il popolo di Krinn, ma un modo c’è per premiare la tua devozione, ti posso donare quello che è già tuo ma che non hai ancora il potere per usarlo, ti restituirò la tua forza e con essa non ti sarà difficile uscire da qui” la testa di Sonnya annuì stanca, e poi  cedette alla sua stanchezza, tenere gli occhi aperti voleva dire come scalare una montagna ininterrottamente per tre giorni senza mai riposarsi, quel sarcofago assorbiva tutti i suoi poteri ma non del tutto; gli lasciava quell’ alito di vita post morte che la tratteneva ancora a quel mondo.Gli occhi della pikkola elfa s’illuminarono da neri come il buio più profondo divennero bianchi e trasparenti, ora il corpo mutava forma, stava diventando acqua, e tramutava ancora in gas, una nube aveva invaso la stanza di quella torre, era una nuvola luminosa, era l’entità divina che si stava manifestando.Sonnya si sentì pervadere da un vigore straordinario sembrava rinascere. Sonnya era spirito ma sembrava essere tornata alla vita. La maga socchiuse le sue mani e le portò al volto sentì la sua pelle morbida e delicata e il cuore si riempì di felicità, sapeva di essere solo spirito ma la sua magia sapeva usarla, come fare a far  rimanere compatto il suo spirito senza dissolvere la sua anima. Una preghiera di ringraziamento gli scaturì spontaneamente dalla sua mente, e lo spirito che intanto era divenuto di nuovo la pikkola elfa, sorrise.“Ora puoi liberarti dalle tue catene mio chierico”. Sonnya farfugliò delle strane parole in elfico antico e la bara si crepò da prima per frantumarsi in mille scaglie di vetro poi in ghiaccio e ancora le scaglie divennero diamante. Sonnya era di nuovo libera, si voltò per cercare la pikkola elfa ma non vide più nessuno. Una voce nella sua mente divenne nitida “ora lui ha bisogno della tua forza, corri da lui”.  …to be continued…