DRAGON LANCE

IL DRAGO E IL MAGO part. I


Era il tramonto, la brezza fresca scompigliava i miei lunghi, neri capelli e faceva danzare i grandi orecchini d’oro e diamanti che portavo. Di fronte a me si stagliava il meraviglioso paesaggio che si poteva ammirare dalla Torre d’Argento.Uno stormo di rossi golan volava appena al di sopra del mare di candide nubi emettendo il dolce richiamo tipico di quegli uccelli. Era tutto così bello, così meraviglioso; quello spettacolo che appariva dinanzi a me era
sempre accaduto, sempre da quando ero divenuta custode di quella magica terra secoli e secoli or sono. Con un delicato gesto, quasi timorosa di disturbare il meraviglioso spettacolo del sole al tramonto , mi coprii le spalle con il grande scialle di seta bianco ornato di fregi d’argento raffiguranti i magici fiori dell’ Albero di ciliegio.Il sole era ormai tramontato, dovevo iniziare a prepararmi per il rituale della sera.Andai in un’altra stanza molto grande e con il soffitto magnificamente affrescato; su una parete si trovavano moti armadi stracolmi di meravigliose vesti e su un’altra c’era una grande specchiera. Mi tolsi la semplice tunica bianca e i gioielli che indossavo, solo gli orecchini e una semplice collana di anelli d’oro e guardai cosa potevano offrire gli armadi per la cerimonia. Il colore per le cerimonie serali estive era il viola; trassi da un armadio un meraviglioso abito in seta viola che aveva ricamati in oro sulle maniche e sull’orlo delle foglie di edera.Andai alla specchiera e presi da un grande cofanetto una collana e degli orecchini di ametista, poi mi truccai.Quando fui pronta tornai sulla balconata e vidi che la luna stava salendo rapida in cielo, scesi allora la scalinata e arrivai ai piedi della torre.Ad un tratto sentii come un rumore di un tuono lontano, un boato; con tutta probabilità al di sotto delle nubi stava per scoppiare un temporale ed era forse per questo che l’aria era così fresca.Dopo essere giunta al piazzale continuai diritta fino a scorgere in lontananza alla vista dei due imponenti Draghi Custodi, statue di magnifica fattura poste a guardia dei monumenti.I loro nomi erano Haryon del Fuoco,un drago d’oro con gli occhi di rubino e Jaryon dell’Acqua, un drago d’argento con gli occhi di zaffiro, se qualcuno avesse osato attaccare la Torre Sacra io avrei dovuto destarli dal loro sonno di pietra per difenderla.  I piccolo animali che abitavano il sottobosco si erano già destati per la cerimonia e probabilmente mi attendevano con impazienza.Accelerai il passo perché rischiavo di arrivare davvero in ritardo e dopo pochi, rapidi passi entrai nella radura al cui centro stavano le statue dei tre dei della magia: Lunitari al centro, Nunitari a destra e Solinari a sinistra nell’ordine i tre dei rappresentavano i loro maghi in terra le vesti rosse, le vesti nere e le vesti bianche.Arrivai all’altare posto di fronte alle enormi statue, spalancai il grande libro e iniziai con la litania introduttiva che avevo ripetuto ormai centinaia di volte, eppure ogni volta mi diceva qualcosa di diverso e di nuovo:Danzano e cantano le cento fanciullela Vergine si erge dalle sue culleVolano in alto i cento dragonila Madre ci porge tutti i suoi doniLenta o veloce giunge la sorteè la Signora che ci chiama alla morteA questo punto presi la brocca d’argento appoggiata all’altare e la riempii in una delle limpide polle. L’acqua si increspò lievemente, intanto farfalle e lucciole cominciavano a danzare attorno alla corteccia del grande albero .Portai la brocca sino a un bacile posto dinanzi alle statue e qui la svuotai, poi la poggiai a terra e mi misi a scrutare cantando una filastrocca magica.