Surreale e inutile

La potenza del pensiero


Qualora l'universo intero si muovesse per schiacciare l'uomo, nel momento di venire schiacciato e di morire, l'uomo saprebbe che muore. L'universo non sa nulla sulla nostra dignità che risiede dunque nel pensiero. Il privilegio del pensiero è ciò che fa di noi i fratelli maggiori di tutte le creature: è per questo che a noi sono affidate, per questo confidano in noi. Ma deve essere un pensiero che in questo soltanto sia diverso dal pensiero del cane o della rondine, dell'ape o del delfino: che si dà e che si esprime a un più alto livello di coscienza, nell'ambito di una più evidente - anche se limitata - libertà. E occorre che a coscienza e a libertà si accoppi la sapienza, quella che può ricondurci, dopo tanto errare, in sintonia con la natura di cui siam fatti, con le creature della terra e del mare e del cielo, con le palesi testimonianze di Dio. Questo è il primo segno del risveglio, il primo sbadiglio del mattino, il primo ridestarsi a un nuovo giorno, più limpido, al centro di un universo riscoperto, nella carezza di un sole più caldo, sotto un cielo più sereno.