di tutto un pò

Esperienze di vita....


Domenica scorsa una mia vicina di pianerottolo, di cui io le faccio da badante,mi chiese di accompagnarla in un istituto per anziani.Un istituto dove lei e il marito sono stati per circa due anni. La signora , circa due anni fa ,mi venne a salutare dicendomi che se ne andavano lì perchè lei non riusciva più   ad accudire il marito, e lì  le avevano assicurato tutta l'assistenza che occorreva al suo compagno di vita, poichè non avevano nessuno .Alla morte del marito lei ,però, ha preferito ritornare a casa sua e vivere una vita tranquilla  , mi chiese se potevo aiutarla, ovviamente con un contributo mensile.Io ho accettato l'incarico e domenica l'accompagnai,con  mio marito ,in questo istituto.La signora ottantacinquenne con molta lucidità voleva a tutti i costi salutare i suoi "amici" e riprendersi tutti i documenti.Quando arrivammo  in questo posto isolato dalla città iniziai  a provare emozioni di vario genere.Un miscuglio di pensieri e di angoscia esistenziale;già nella pienezza della vita balenano in mente alcuni pensieri, figuriamoci quando si visitano questi posti....... quasi come se un  angelo custode dicesse: vedi??? questo è la vecchiaia......Arrivammo , parcheggiammo e io e la signora al braccio entrammo in questa struttura: un androne grandissimo dove c'erano circa 15 persone ad ascoltare la Tv, ognuno per fatti propri, assenti, vuoti, poi all'improvviso la signora che accompagnai mi lasciò il braccio e salutò un pò tutti, mi presentava alle persone. e le facevano i complimenti per aver trovato una vicina di casa che l'aiutava.... tuttavia ad un tratto, mentre lei parlava con gli "amici" io ebbi un momento di esitazione,all'improvviso mi misi gli occhiali da sole e me ne andai , a passo spedito fuori, avevo il bisogno di allontanarmi per piangere un pò.Non riesco ancora a capire perchè ho pianto: una donna di 47 anni, con una famiglia come tante e senza quella forza che serve da dare agli altri....Ho cercato di capire quali di questi fattori mi hanno procurato questa reazione: 1il senso di colpa per non essermi occupata di mia mamma,2 il guardare e toccare con mano  la fine dell'individuo umano3la vita nella sua interezza che si traduce al NullaNon potevo occuparmi di mia mamma da sola, non ce la potevo fare, tutt'ora sono molto attenta, insieme ad alcune mie sorelle che sono fuori ,a tutto ciò che accade alla mia mamma, non riesco e non voglio , in alcun modo pensare a ciò che diventeremo, specialmente io che sono più a rischio di un soggetto normale,il pensiero che tutto si traduce in un NUlla mi spaventa....