LA FENICE

... vivi sempre nel momento, cogli il giorno e tanto amore, cogli i fiori di lillà


 
Tengo la televisione accesa anche se non la guardo. Spesso faccio altro, scrivo, navigo in rete, leggo. Ogni tanto sollevo lo sguardo verso lo schermo, seguo per un momento la trasmissione, poi torno a occuparmi delle mie faccende. È una compagnia, un dolce sottofondo che mi aiuta anche a dormire.Qualche tempo fa, non ricordo il canale e nemmeno se fosse un film o altro, ebbi modo di sentire questo dialogo, due semplici battute scambiate tra una donna e un uomo:  “Perché ci hai messo tanto?”“Non trovavo la strada”Restai folgorato, tanto che le trascrissi subito sul notes per non dimenticarle. C’era dentro una storia, anche se ancora non riuscivo a vederla e in più mi suggeriva l’idea del viaggio. C’era qualcuno che aspettava e qualcuno che era arrivato in ritardo perché si era perso. Mi piaceva. Tutti abbiamo qualcuno che ci aspetta, qui o altrove, e tutti abbiamo una meta nella nostra vita e può capitare di perdere l’orientamento. Più recentemente mi sono imbattuto in una canzone di Alberto Fortis del 1979, “La sedia di lillà”. Bella e triste ha fatto subito breccia nel mio cuore perché tocca alcuni argomenti che ho vissuto personalmente. Ognuno ci può vedere quello che vuole, darle il senso che preferisce, io le ho dato il mio e l’ho subito associata a quelle due battute sentite in TV tempo fa. Qual è il nesso? Eeh… quello che preferite, naturalmente.Buona vita, e alla prossima chi vuole. La sedia di lillà Stava immobile nel letto, con le gambe inesistentie una piaga sulla bocca, che seccava il suo sorrisomi parlava rassegnato, con la lingua di chi speradi chi sa che è prenotato sulla sedia di lillàOgni volta che rideva, si stracciavano le labbrae il sapore che ne usciva era di stagione amarale sue rughe di cemento lo solcavano di rossoprontamente diluito da una goccia molto chiara"Penso troppo al mio futuro" mi diceva delirando"penso troppo al mio futuro, penso troppo e vivo male,penso che fra più di un anno cambieranno i miei progettipenso che fra più di un anno avrò nuove verità,tu non farmi questo errore vivi sempre nel momento,cogli il giorno e tanto amore, cogli i fiori di lillà""Quanti amici hanno tradito" continuava innervosito"quanti amici hanno tradito per la causa dell'Amore"Sono andato a casa sua, sono andato con i fiorimi hanno detto che era uscito, che era andato a passeggiarema vedevo un'ombra appesa, la vedevo dondolarel'ombra non voleva stare sulla sedia di lillàLa sedia di lillà - Alberto Fortis