LaNotteELaCittà

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Il cimitero dei flyer, un tempo, era il cuore della mia città.C'era il Duomo e di fronte il bar migliore di Trinacride.Allo stesso tavolo bevevano Magrebini, Arcontes, Trinacridi, Parisi.Puttane di ogni razza ti agitavano il culo in faccia come a farlo sorridere.Certo non mancavano le risse tra ubriachi. Ma, in genere, bastavano due o tre getti di Aloe per sedare gli spiriti e curare i feriti.Oggi è una spianata nauseabonda di fanghi acidi dove le carcasse dei flyer cantano un blus silenzioso.Mi sveglio qui. Lacero. Rotto.Infilo una mano in tasca per cercare una sigaretta ammaccata e trovo un videobiglietto.La faccia di un robot C39, travisata da un tanga brasiliano, muove la bocca.Fuorisincrono, la voce di Elena de Sardis, la Maliarda del Belcanto, intona l'Inno delle Isolecontinente.Poi urla:"Ka-O-Wang ha cambiato rossetto!"Che cazzo significa?Che storia è questa?Cerco una tabaccheria.