Giada all'ingresso

finestre al crepuscolo


oggi pensavo a quanto mi piace l'ora del crepuscolo invernale.alzo gli occhi e vedo finestre illuminate, vedo persone che tornano dal lavoro e rientrando accendono il riscaldamento.tendine che tentano di nascondere pezzi di vita che si incastrano, a volte graffiandosi,a volte con spazi incolmabili.le luci nelle case degli altri mi hanno sempre attratto.dai lampadari puoi capire molte cose, di chi abita in questi nidi.dal calore delle lampadine, dalla lunghezza delle tendine della cucina.a volte vedi un bimbo col naso appiccicato al vetro, che mi vede e mi saluta.io gli faccio una linguaccia e ridiamo, io vicino alla mia macchina e lui su, al secondo piano.immagino la sua cameretta, vedo una mongolfiera luminosa appesa al centro della stanza. quando mi fermo ai semafori mi guardo attorno e sbircio nelle finestre, negli androni illuminati dei condomini, dove la luce delle scale ha il timer, e quando si spegne rimane sui gradini il profumo della signora appena rientrata dopo una giornata di lavoro, gli ormoni dell'adolescente che sta correndo giù due gradini alla volta per rubare un bacio al morosino.la luce si spegne ma la vita rimane, impigliata negli odori e negli spigoli.tra poco in quelle finestre vedrò lucine intermittenti e alberelli di plastica al profumo di bosco.il Natale mi rende inevitabilmente curiosa.Poco centra con l'Inventario, ma da Salò a Rezzato c'è un pò di strada e un po di finestre illuminate. Sottofondo: you make me feel (like a Natural woman) versione di nonsochisulla scrivania rossa: il progetto di Cantoterapia di Silvia Dallera