Un diario? Quasi.

Post N° 390


Difficile in giorni come questi ritrovare il filo di quel pensiero che non mi lascia mai e che non riesco mai ad acchiappare. Troppa stanchezza che non si smaltisce nemmeno in una notte di sonno, né in un sabato e in una domenica. E non è solo la stanchezza del lavoro che quando è così intenso ed assorbente è anche bello. È una sfida al senso di sovrastante impotenza, al come posso fare a fare tutto questo? E poi il programmare per gradini e per giorni e poi arriva qualcosa che sfalsa tutto e tutto quello che ho fatto è da buttare nel bidone della carta e ricomincio da capo. Da metà gennaio a fine febbraio circa. E non è solo la stanchezza del lavoro che mi lascia con il cervello prosciugato è la stanchezza di questo cammino che certo facile non è. Da un lato ho la consapevolezza di aver fatto la scelta giusta. Dall’altro ho le mille e una incertezze che questa scelta mi ha portato in dote. Non fa niente. Dentro di me so che va bene così. Dentro di me ho sogni e progetti, storie da raccontare e parole da inventare. E colori e luci.