Un diario? Quasi.

Post N° 399


A volte mi allontano e non ritrovo la strada. Ci sono labirinti di tenebra in cui i miei passi risuonano cupi e non c’è nessun altro rumore se non lo sgocciolio monotono dell’umidità. Non fa freddo, ma un tepore ovattato come un ventre materno in cui annullare gli schiaffi e gli insulti e l’aria è pesante di conosciuti odori, muschio e acqua ferma, polvere, ragni, forse topi. Non sembra possa esserci luce, eppure vedo le pietre decorate dal calcare e smussate dalle tante mani che le hanno toccate per sentirsi ancora vivi.  Dormo un po’.