Un diario? Quasi.

Post N° 442


Quando piove per così tanto tempo e non so nemmeno dire da quando è iniziato, perché mi sembra che abbia sempre piovuto e ho dimenticato il caldo e l’afa dell’estate, non so nemmeno immaginare che non riuscivo a stare su questa tastiera perché sudavo troppo e i pensieri si scioglievano e non facevo in tempo ad afferrarne uno che già era diventato la goccia che sentivo scendere lungo il collo. Mi sento come il bambino piccolo che non ha cognizione del prima e del dopo e quel che sento è subito e tutto e nell’attimo stesso in cui lo sento è assoluto e universale. Tutto l’universo mondo è pioggia, grigio, foschia e nuvole basse. L’umido che entra sotto la pelle e la ghiaccia con un brivido che non si ferma e i pensieri seguono tristi e lenti le scie d’acqua sul vetro della finestra.A me ‘sta pioggia m’ha rotto i coglioni.