Un diario? Quasi.

Notte. L'una meno dieci.


 Ci sono delle cose di me che mi lasciano perplessa. Ma come è possibile che riesca ad adattarmi ai cambiamenti catastrofici della vita e non sappia accettare il caldo dell’estate ed il freddo dell’inverno? Come è possibile che sia così sensibile alle mutazioni climatiche che il freddo ed il caldo condizionano il mio fare o non fare? Mi chiedo se questa mia millantata metereopatia non sia altro che un alibi del cazzo per camuffare i salti acrobatici del mio umore. Ieri ero un’ameba boccheggiante stesa sotto le pale alla ricerca di un brandello di aria per riuscire a respirare. Oggi chiudo finestre e smadonno contro la pioggia e il freddo. Apatia e iperattività. Depressione ed allegrezza. Le mie amate contraddizioni.