Un diario? Quasi.

Le otto e venti di sera.


 Ho letto molto e cose buone il che non guasta. La fregatura è che ho anche pensato molto e pensare non sempre è un bene. Complice il compleanno. Ed il caldo non mi ha aiutato. Non sono stati buoni pensieri, è sempre il solito rimestare nel torbido brodo di malumori ed insoddisfazione che riesco benissimo a crearmi da sola. C’è qualcosa di sbagliato nella costruzione del mio cervello. Mancano i neuroni preposti alla difesa di me stessa. Non so difendere me da me stessa. Sono brava a difendermi da tutto quello che mi sta all’esterno. Sono bravissima a rinchiudermi dietro muri di cemento per non sentire e non vedere. Sono ancora più brava a galleggiare sulla melma puzzolente dell’apatia facendo finta che sia l’acqua pulita di una fonte miracolosa. Il male che mi faccio da sola non riesco a schivarlo. Sono recidiva. Colpevole. Da condannare.