Un diario? Quasi.

le sei e mezza della sera


Ho sempre pensato che le sfumature fossero la migliore maniera per capire i colori. Anche per le persone è così. Uno sguardo è più facile di troppe e stupide contorte inutili parole.  (Anche se le parole scritte di seguito come si inseguissero su questo schermo nel tramonto di un sabato pulito mi erano mancate. E ancora mi mancano e le sento tutte dentro appiattite e scomposte. Se ne stanno lì, compresse, nella loro impossibilità di uscire. Aspettano che le dita le raccolgano. Non so quando. Forse nelle lunghe notti dell’inverno.