Un diario? Quasi.

mezzogiorno e mezzo


 Mozione dell’assemblea del 28 maggio 2010 indetta dal Coordinamento Lavoratori Uniti di San Giuliano Milanese alla presenza di 50 lavoratori e delegati del territorio del sud Milano. I decreti legge che il governo si appresta a varare sotto l’alibi della crisi,  sono il tentativo di  realizzare i desideri della classe dirigente a spese dei lavoratori e della popolazione più bisognosa. E’ dal crack delle borse dell’estate 2008 che Berlusconi in persona ha continuato a farsi bello dichiarando che l’Italia scoppiava di salute; per poi risvegliarci di fronte alla catastrofe di una crisi esplosiva che  viene usata per imporre dolorosi sacrifici ai lavoratori italiani, in compagnia di quelli Greci e di mezza Europa. La soluzione alla loro crisi è privatizzare tutti i servizi pubblici, rendere precari e licenziabili  i lavoratori, aumentare l’età pensionabile e  fare arricchire  banche e  imperi finanziari. Vogliono colpire tutto il pubblico impiego e la spesa sociale, bloccando aumenti e assunzioni, in modo da aprire la medesima strada alle aziende e alle multinazionali contro i lavoratori del settore privato. Non è solo un problema di scarsa equità nella distribuzione dei sacrifici: la classe dominante vuole auto assolversi per riscrivere la storia del continente a spese dei lavoratori e del futuro dei nostri figli. Noi vogliamo opporci attivamente a tutto questo estendendo la costituzione di comitati e coordinamenti di lotta nei posti di lavoro dei settori pubblico e privato, agendo e promuovendo iniziative in modo unitario per coinvolgere tutte le forze disponibili a mobilitarsi.  Lottiamo per imporre il - Blocco generale dei licenziamenti e della speculazione immobiliare e finanziaria- La stabilizzazione di tutti i rapporti di lavoro- La continuità salariale di chiunque perda il posto di lavoro- La distribuzione del lavoro che c’è, “Lavorare meno lavorare tutti” a parità di salario- L’abrogazione di tutte le leggi contro i lavoratori italiani e migranti.   L’efficace resistenza che i dipendenti della San Carlo di San giuliano hanno opposto ai licenziamenti col sostegno di altri lavoratori del territorio, dimostra che con la lotta  è possibile ottenere risultati positivi.  Smascheriamo l’imbroglio degli ammortizzatori sociali regalati ad aziende come la San Carlo che, nonostante il bilancio in attivo e una ristrutturazione inesistente,  ottengono aiuti dallo stato per licenziare i lavoratori e sostituirli con personale precario.  Per continuare e approfondire questa battaglia sul territorio proponiamo: - La creazione di un calendario territoriale delle lotte, con l’obiettivo di rendere pubbliche le mobilitazioni di ogni singola azienda e permettere così la partecipazione anche di altri lavoratori; - La partecipazione a tutte le iniziative locali e nazionali contro i provvedimenti del governo, fra cui la manifestazione del 5 giugno a Milano a fianco dei lavoratori miganti e lo sciopero generale del 25 giugno, allo scopo di unificare  le forze nella prospettiva di uno sciopero generale vero, a carattere prolungato, sino al ritiro definitivo della manovra; - Di lanciare l’appello per una assemblea provinciale dei lavoratori a Milano, aperta a tutte le province lombarde, allo scopo di promuovere unitariamente una vera rivolta sociale, perché solo una resistenza organizzata può sbarrare la strada al governo e aprire uno scenario nuovo; - Di  raccogliere firme su un appello che chieda di costruire dal basso un forte sciopero generale