GIORNI
E infilerò i giorni in una collana,
 tra i fili di  pietruzze dei giorni inutili,
ci saranno piccole perle di dolcezza,
e quando riuscirò a chiuderla
con un fermaglio stretto ,
la metterò nel cassetto
quello dei ricordi belli,
insieme ai pezzetti
di anima graffiata.
Eli

 
Creato da: laancella il 17/08/2005
Scrivere come parlare. Come giocare.

 

 
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Post N° 399

Post n°399 pubblicato il 27 Febbraio 2008 da laancella

A volte mi allontano e non ritrovo la strada. Ci sono labirinti di tenebra in cui i miei passi risuonano cupi e non c’è nessun altro rumore se non lo sgocciolio monotono dell’umidità. Non fa freddo, ma un tepore ovattato come un ventre materno in cui annullare gli schiaffi e gli insulti e l’aria è pesante di conosciuti odori, muschio e acqua ferma, polvere, ragni, forse topi. Non sembra possa esserci luce, eppure vedo le pietre decorate dal calcare e smussate dalle tante mani che le hanno toccate per sentirsi ancora vivi.

 

Dormo un po’.

 
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Commenti al Post:
precedente
precedente il 28/02/08 alle 12:49 via WEB
intanto sei poetica...
(Rispondi)
 
 
laancella
laancella il 29/02/08 alle 23:32 via WEB
seeeeeee!!! poetica tipo le Previsioni Del Tempo...
(Rispondi)
 
lupopezzato
lupopezzato il 28/02/08 alle 23:08 via WEB
Lo sai, ti leggo sempre attentamente. seguo le tue parole come fossero percorsi. Stavolta sono disorientato però. Rileggo.
Ci sono labirinti di tenebra in cui i miei passi risuonano cupi e non c’è nessun altro rumore se non lo sgocciolio monotono dell’umidità.
Sbaglierò ma quella che hai descritto è una grotta. Leggo ancora.
Non fa freddo, ma un tepore ovattato come un ventre materno in cui annullare gli schiaffi e gli insulti e l’aria è pesante di conosciuti odori, muschio e acqua ferma, polvere, ragni, forse topi.
Ulteriore conferma, è proprio una grotta. Un percorso sotterraneo. Completo la lettura.
Non sembra possa esserci luce, eppure vedo le pietre decorate dal calcare e smussate dalle tante mani che le hanno toccate per sentirsi ancora vivi.
Nessun dubbio. Tranne uno: quando ti affacci come fai a vedere tetti e antenne?
(Rispondi)
 
 
laancella
laancella il 29/02/08 alle 23:43 via WEB
(eccheccazzo!!! 'l ga minga tucc i tort, e come faccio a spiegargli che descrivevo la situazione climatica e forse ho un pò ecceduto nella fantasia?)
Nell'introspezione della situazione contingente viene operata una trasformazione della sostanza ed il pensiero ne esce mutato in un flusso di coscienza che permette di capire al di là del comunemente comprensibile ed è lì che "i tetti e le antenne" sono un simbolo mistico di vivifica salvezza. Dalla grotta alla parabola...
(me lo fai un sorriso???)
(Rispondi)
 
 
 
ditz
ditz il 18/05/08 alle 10:18 via WEB
Un flusso di coscienza travasato nei correlativi oggettivi? Dalla grotta alla parabola: dal grugnito alla parola. Cambiò poi molto? ai posteri, ai posteri... merci, laancella.
(Rispondi)
 
 
 
 
laancella
laancella il 18/05/08 alle 19:00 via WEB
Grazie a te, ma come al solito sono così criptica che mi capisco sono io... la frase era incentrata sui tetti e le antenne, quindi era dalla grotta alla parabola "satellitare", perchè come l'hai intesa la innalzi a filosofia...e ridacchio, grAzie comunque!
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
 
ditz
ditz il 18/05/08 alle 19:52 via WEB
Eh eh... qui occorrerebbe una grammatica basata sul modello delle valenze. Oddìo, no. L'avevo capito. Grazie a te, comunque!
(Rispondi)
 
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