GIORNI E infilerò i giorni in una collana, tra i fili di pietruzze dei giorni inutili, ci saranno piccole perle di dolcezza, e quando riuscirò a chiuderla con un fermaglio stretto , la metterò nel cassetto quello dei ricordi belli, insieme ai pezzetti di anima graffiata.
Eli
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Pure qua, anche se non sembra, è l’una meno dieci. Sai, penso anch’io che la tua metereopatia sia soltanto millantata perché è solo un alibi del cazzo per camuffare quella svoglitudine che ogni tanto t’assale e bugiarda, esageri l’apatia in depressione per diluire ancora un po’ la tua pigrizia e giustificare qualche sigaretta in più.
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Anche qui, le undici meno un quarto ma non è la sola coincidenza perché è da un po’ che anche il mio cielo somiglia al tuo. Come se avesse gli occhi liquidi ed il respiro affaticato. E’ colpa di un’estate che disorientata dalla pioggia fatica ad impadronirsi dei suoi giorni. Se ti accendo una sigaretta me lo fai un caffè?
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Ed è verissimo Lilith, il mio pensiero da solo non riesce a dipanarsi tra i contorti labirinti della mia mente, che si perde tra ricordi e sogni in un'altalena esasperante di allegrie e tristezze. Scrivendo riesco a pulire le incrostazioni ed a vedere cosa c'è sotto. A volte, non sempre, ma a volte la scrittura è un aiuto poderoso.
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Quando ero adolescente scrivevo per fare chiarezza dentro di me. Non storie, proprio solo il ragionamento con cui cercavo di dipanare le emozioni che mi si agitavano dentro. Poi, un po' alla volta, il tempo é diventato una risorsa talmente scarsa e il ragionamento mi sono abituata a raccontarmelo senza scriverlo, che si fa prima... però in qualche modo tutto rimane più superficiale, e il ricordo pure si perde più rapidamente...
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lo feci, l'orto, l'anno che morì mio papà. In autunno lui aveva già preparato la terra concimata, io quella primavera la vangai, e ci piantai di tutto, al mattino prima di andare in ufficio passavo a vedere le mie piante, fu esaltante... poi i miei fratelli trasformarono l'orto in un cortile, e ora mi accontento di piantare fiori nei vasi...
(ps.: anche a me il gelo ha fatto morire il geranio, e anche il limone sembrava perso, sebbene lo avessi riparato sotto il portico... le foglie si erano tutte seccate, i rami sembravano secci... pensavo di buttarlo, ma non riuscivo a decidermi... poi dal troco, in basso, han cominciato a spuntare delle piccolissime gemme, che si son trasformate in nuovi rami, con nuove foglie... non immagini come mi ha fatto contenta questa cosa... :-))
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A tre settimane di distanza mi rendo conto che provo ancora gli stessi sentimenti e ancora più forti perchè tutta quella gente sta vivendo un qualcosa che non riesco nemmeno ad immaginare come possa essere distruttiva. Oltre al dolore della perdita di tutto e delle morti, il malessere del disagio e della precarietà, non so trovare bene le parole e mi stranisce cercarle. E' terribile.
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Vizio da accudire e coltivare, come il sogno.
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Scriviamo per non perdere il vizio. Per non distrarci troppo a furia di vita. Roba così. Boh?
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l'ho visto anche io. era quasi nudo e qualcuno gli appoggia addosso una giacca nera cercando di coprirlo. la giacca cade perchè ha le braccia aperte sul collo di due uomini che lo sorreggono portandolo via. l'alluvione non è la stessa cosa ma in parte sò cosa si prova a guardare impotenti la distruzione delle cose più care e cercare di pensare che la vita comunque, per chi resta, va avanti e bisogna trovare la forza per ricominciare....g.
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Belle queste tue riflessioni!
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