La barca il viaggio

Soffi di tramontana


Ma poi gli angoli delle strade diventano cunei, tra le giornate di pioggia e le caviglie doloranti. C'è, sui gradini di ogni chiesa incastrata tra i palazzi, qualcuno che chiede il quotidiano contributo pasti. E c'è, al semaforo di ogni shopping center, un uomo senza gambe che trascorre le giornate sul triangolo dell'isola spartitraffico. Non siamo mica induriti per niente. Non abbiamo mica imparato a fare lo sguardo vago per nulla. (Lo sguardo vago è quello che si fa in metrò, sui marciapiedi, e in qualsiasi luogo pubblico. E' uno sguardo privo di direzione specifica, accoglie opaco una porzione indifferenziata di persone e cose e non si disturba di nulla. Sono occhi di bambola, occhi muti. E' lo sguardo di sopravvivenza della città.)Poi c'è la laccatura fina della mobilia nelle vetrine di design. C'è la guerra delle scarpe incorniciate come rembrandt. La nonchalance delle profumerie bianche, sfaccettate come diamanti. L'impertinenza di manichini diafani e dei loro abiti appesi addosso come feticci.C'è che gli angoli delle strade aprono lo sguardo come piccoli sipari urbani. Dietro ognuno la vita prende nuovi corsi. Nuove corsie.