La barca il viaggio

Marina


Il mare dall'alto è una sottile pelle blu, immobile, segnata da minuscole rughe di luce. Non si muove perché le onde, dall'alto, procedono l'una dietro l'altra infinitamente uguali.Poi, dal basso, tutta quell'enorme massa d'acqua si ferma in un punto preciso, la riva. Qui, da vicino, il mare ha un punto delineato di fine, qui è dove il mare termina di vibrare onde. E' una linea curva, che lascia la sabbia a sospirare - carezze di umide mani, respiri d'acqua e bollicine.Io sento per questo mare un'appartenenza uterina. Mi muovo dove l'acqua è bassa e la terra si sente ancora sotto i piedi, perché le mani del mare sono profonde ed io sono troppo piccola. Rimango con il volto verso il sole, verso l'impossibile blu dell'aria. Il mare mi tiene danzando, mi accarezza il collo e mi slaccia i capelli. Com'è il mare dove non esiste più la terra? C'è un posto dove si incrociano solo scie di pesci e sentieri di balene. Poi la terra torna, a briciole di isole scure. Torna sempre, circondata da schiuma bianca di frangionde. Torna al porto bianco. Torna nelle braccia tese dei moli. Torna attaccata al rombo di navi e scie di gabbiani.