La barca il viaggio

Rotta incerta


La crisi del 34esimo anno. La chiameremo così perché così si piazza nell'ambito del passaggio del tempo e della consapevolezza dell'età.Qui nascerebbe, di diritto, un disquisizione su quello che vuol dire crescere. No, non invecchiare, crescere. Nascerebbe una riflessione su come mai esistono 'tappe', per cui le cose che si fanno nella vita sono 'nel momento giusto' o 'troppo presto' o 'troppo tardi'. La nostra crescita non è allora relativa? Siamo omologati in fasi uguali per tutti? Allora siamo solo parte della razza umana, non individui su sentieri indipendenti? Ma la disquisizione che nascerebbe di diritto la tronchiamo sul nascere. La rimandiamo alla prossima volta. Tanto i miei post si susseguono a ritmi semestrali, abbiamo tutto il tempo per prepararci ad affrontare l'argomento. Fatto è che la crisi del 34esimo anno mi ha presa alla gola. Sto congelata tra uno snodo di strade che mi sono aperta davanti, incapace di incamminarmi su un solo sentiero. Le scelte comportano intrinsecamente la perdita di altre scelte possibili. Scegliere vuol dire rinunciare. Ecco la verità! E rinunciare implica sapere cosa si vuole. E sapere cosa si vuole implica avere la maturità per saperlo.Ed essere maturi vuol dire avere fatto scelte. E il circolo si chiude su sé stesso.