La barca il viaggio

Cambusa


Empanadas. Lo sai che si fanno con la carne? Tantissima carne.  E poca crosta. Ah, si. Involucri di carne macinata che ripenso a Londra, alle meat pies rotonde, che però trasudano sughi - carne cotta alla birra, al whiskey, che si spande dalla crostata a tutto il piatto.Le empanadas invece sanno di pampas e di miscugli di razze. Ci si mette tutto: olive, uova sode, uvetta, addirittura peperoni e cumino, secondo alcuni. E poi taluni le friggono, e allora diventano pasteles de carne. E si mangiavano fragranti per strada, come da noi le bombe alla crema, oppure le arancine. Le empanadas le vedo impilate in enormi vassoi, distribuite tra i parenti alle tavolate, mangiate insieme a insalate improbabilli condite con la maionese. Tutto ipercalorico e stracolmo. Innaffiato di un qualche vino, per le feste si sa, bisogna alzarsi a fatica. Bisogna mangiarsi tutto: Lo comì todo, me lo comì! Un grido di vittoria, una forzatura tra fegato e pancreas fuori forma. Pasteles, già il nome ti impasta la bocca di frittura. La famiglia, la vedo con un paio di occhiali che rendono tutto colorato di giallo, come nelle foto degli anni 70. E anche gi accessori sono vintage, caraffe di plastica e anelli porta-tovaglioli, tovaglie dai fiori arancio e vassoi rossi. La famiglia fa un brindisi, rimane così, immortalata coi bicchieri in alto, con le braccia alzate, con le facce sorridenti, tutti intorno alla tavola, la faccia di qualcuno nascosta da una bottiglia di aranciata.Empanadas criollas. Il tango si è dileguato nel torpore della digestione. Non si sentono nemmeno le navi che arrivano al porto, non si sente nemmeno lo sciacquio del fiume a mar del plata. Non si sentono nemmeno le ruote lungo calle corrientes. Tutto si arrotonda nell'oblio panciuto del dopopasto.