MY CHEMICAL ROMANCE

Scriparlando


Scrivere. Ha ragione Italo. Ma si scrive anche per poter parlare, per dire cosa si pensa, per ordinare i pensieri attraverso inchiostro e byte. Per togliersi anche quella fastidiosa e deludente sensazione di non essere ascoltati mentre si parla. Cosi è meglio. Se ti va leggi ciò che dico oppure volti pagina e ti leggi la pagina sportiva o i fatti di cronaca.Oppure eviti anche di sentirsi dire frasi in risposta che non hanno nulla a che fare con quello che hai appena esposto, o meglio ancora di sorbiti i giudizi di chi crede di saperla più lunga di te e si spaccia per il dietologo, scienziato, filoso, medico o esperto di turno. Si perchè non esistono più le conversazioni ma solo un tiro alla fune che finisce sempre con le solite frasi pleonastiche del tipo "vuoi avere ragione sempre te, non capisci un cazzo, sei permaloso e sei ...." vabbè lasciamo perdere. Allora per non sentire questo scrivi. Anzi scriviparlando, con te stesso o indirettamente con chi ha voglia di ascoltarti. Alla fine è uno dei motivi per cui ci stanno i libri. Io ti racconto dell'entropia o dei distrurbi della psiche, poi se hai voglia e quando avrai tempo leggerai ciò che ho da dirti, ho scoperto o ho elaborato.E se dovesse capitare che nessuno prende in mano la tua vita per leggerla alla fine non c'è nulla di male. Perchè sai che scrivi per te stesso anche, per non dimenticarti di ciò che sei e un giorno ricordarti com'eri. Una volta avevo un blog. Scrivevo poesie d'amore, alcune belle, la maggior parte banalismielose che descrivono quanto ero romantico ma pedante rincoglionito. E' divertente vedere l'evoluzione, o chissà, la devoluzione di un pensiero che un tempo si sentiva stupido ma vivo e che ora è solo un cinico stronzo bastardo solitario, che guarda con nostalgia il tempo che fu.Ora lo sai perchè scrivo mia cara... 
(A. Santelli - Post-Human 2005)