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preveggenza cap 2 »

preveggenza cap 1

Post n°1 pubblicato il 17 Dicembre 2011 da filippobacilieri425
 

Preveggenza Cap. 1 Era una giornata come tante e mi apprestavo a iniziarla come ogni mattina con la colazione che Luisa da brava donna di casa mi preparava. Dai che si fredda mi apostrofò mentre varcavo la soglia della cucina, ecco incominciamo bene pensai Luisa adesso ricomincia con la solita solfa, le lanciai uno sguardo da ebete e mi sedetti aspettando il resto.sapevo gia’ cosa avrebbe detto , che ero un incapace , un fallito che da quando mi avevano licenziato non avevo fatto altro che fare una cazzata dietro l’altra senza mai concludere qualcosa ,lo sapevo ma ormai ero salvo mi ero alzato il mio muro psichico tra lei e me . ero salvo Alzai lo sguardo sulla donna che avevo di fronte e mi sembrava impossibile che me la ero sposata così scialba così ovvia non faceva che confrontarmi con suo padre ed io avevo come mia unica difesa buttarmi nella scrittura. Ok pensai e’ ora La mia macchina da scrivere era lì che m aspettava bella nel sole della mattina brillava con il suo nero avorio e le cromatura lucida del rullo Luisa intanto era uscita come la solito era passione per i centri commerciali che la faceva fare delle levatacce , a me’ non dispiaceva che lei si cavasse fuori dalle palle e mi lasciasse finalmente libero di scrivere Bene pensai adesso ci vuole una canna e della musica, la canna per liberare la mente ,la musica la benzina per creare Era così che io scrivevo le mie poesie Ma oggi era una giornata speciale ,un non so’ ché di elettrico si sentiva nell’aria fresca di un bel mattino di aprile e pensai che oggi non mi sarei accontentato di scrivere poesie . Mi sarei messo a scrivere un libro Biz biz biz era il mio cellulare che vibrava una chiamata in corso , ecco che mi vengono a rompere le palle , ok vediamo chi e’e dico pronto chi parla? Allora quando sei pronto con il libro, gracchio la voce dall’atra parte della cornetta. e chi se non Osvaldo il mio editore , che aspettava da mesi il manoscritto e che era ormai prossimo a darmi un calcio nel culo, e dove mai sarei andato,io che ero sempre costantemente in bolletta? Tranquillo bos il libro è quasi pronto, ti dico quasi perché oggi cavolo mi è venuto un’idea una grande idea Inizio con un libro di narrativa e secondo me’ l’idea potrebbe rivelarsi vincente Mentre lo dicevo in realtà, non avevo la più pallida idea di quello che avrei scritto. Ma a lui la cosa non doveva interessare e non cera bisogno che lo sapesse Aspettai la sua risposta e ci rimasi di stucco che invece di mandarmi al quel paese disse ok fallo poi fammi sapere come sta andando. Iniziai con un signore di un servizio segreto che era andato in missione per conto del governo e aveva preso un treno per Londra. Mi sembrava un buon inizio dovevo metterci dentro le solite cose che intrigano il lettore, un’avventura lo tenesse lì attaccato al foglio, e cosa se non una trama intrigata che cambia e che non sai mai dove ti porterà? Ero eccitato come da anni non mi capitava Cosi come non mai avevo fatto prima mi buttai anima e corpo nella scrittura. Lu e red erano appena un giorno che si conoscevano ed erano gia’ in giro per Londra a cercare una pera di spicocibe messicana ultima moda dello sballo a Londra. Bug dai mollami un tirami su’ ho il viaggio lento cavolo la psico dell’altra volta era una chivata e a me non mi fotti Il vicolo umido di nebbia londinese e buio stretto budello tra’ i vecchi palazzi vittoriani di carnaby street faceva sembrare ancora piu’ losco il nostro incontro Bug si sfilò fuori dalla tasca consunta e piena di buchi di tarma ( la cosa mi schifava un po’ a pensare in che topaia dovesse abitare ) ma siccome in certi casi non conviene se sei atterrato Presi il pacchetto al volo senza nemmeno sapere quante sterline mi sarebbe costato. Lu di fianco a me scalpitava era atterrata da giorni ormai e non vedeva che un nuovo volo nulla che un volo ecco cosa serve andare su’ e su’ Lu dimenticava il padre che la picchiava e sua madre ubriaca tutte cose che poi avevano fatto si che ha 16 anni se ne fosse andata Adesso era lì con red, quel’strano ragazzo incontrato la sera che era andata in un pub di barkiston garden un bel pub scozzese che una birra da urlo una birra cotta nera di quelle con un bel metro di schiuma densa e lattiginosa della guinness Li voleva bene a red , era emaciato non proprio il massimo , in compenso la cosa che l’aveva colpita erano i suoi occhi la tristezza una dolce tristezza che l’aveva fatta innamorare.non sapeva se lui se ne era accorto, anzi meglio pensò come se dirlo la mettesse al riparo dall’attrazione che provava per lui Erano giorni felici per red e ora non piu’. Ecco il motivo per quei occhi tristi ,un rimpianto la perdita di un figlio quell’unico bambino perso un giorno lontano con un aborto Red non se lo era mai perdonato e adesso era lì con Lu a comprare l’unica cosa al mondo che poteva alleviare la sua sofferenza, la sua morte nell’anima. Il pub era strapieno, cavolo che giornata cupa pensai mentre varcavo la soglia del locale fumoso e con un odore di becom e frittura . ero finito lì a Londra per colpa del mio editore che dopo che aveva saputo della mia intenzione di scrivere quel’libro Decise che per me sarebbe stato meglio fare un giro nei luoghi dove si doveva svolgere l’intreccio e siccome doveva iniziare in una grande città Londra mi sembrò fosse la piu’ congeniale per un romanzo del mio genere ,anche se a dire il vero ancora non avevo la piu’ pallida idea di quello che avrei scritto , ma faceva parte di me’ essere sempre incline a lasciare che lo scritto seguisse la sua strada come se non fossi io a scriverlo ma fosse lui a dettare la trama Avevo preso l’abitudine di iniziare la scrittura al tavolo del pub di barkiston garden un vecchi pub scozzese gestito da un baffuto vecchio scozzese con uno sguardo arcigno e di chi appena ti vede ti squadra e ti fa’ la radiografia. pelo rosso e occhi di giaccio . all’inizio quel soggetto mi intimorì al punto che fui tentato a bere piu’ in fretta che potevo la pinta di guinness appena comprata e scappare dal quel posto Ma alla luce di quello che successivamente capitò degli inaspettati eventi che mi sarei trovato a affrontare Restare fu’ l’unica cosa giusta che avessi potuto fare

 
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