La biologia marina

La tavolozza della natura.... Il faggio: verde in estate, arancio in autunno!


Appartenente alla famiglia delle Fagaceae, il faggio raggiunge i 30-35 m d'altezza, con diametro fino ad oltre un metro e mezzo. E' una pianta decidua, coltivata per il fogliame e per il portamento. Il fusto è cilindrico, diritto, quasi privo di rami laterali. La chioma, dapprima conica, diviene via via ovale, leggermente appuntita. La corteccia - grigia spesso con macchie biancastre - si mantiene di solito liscia e sottile. Si tratta di piante rustiche, che crescono bene in pieno sola o mezz'ombra. Il faggio è presente in un vasto areale che si estende dalla Sicilia, risale tutto l'Appennino per giungere fino alle Alpi.
  Il faggio è una specie oceanica, cioè abituata a climi con escursione termiche poco accentuate, che richiede alta umidità atmosferica, ed è sensibile alle gelate primaverili.I fiori, insignificanti, compaiono in maggio-giugno. Il frutto, noto con il nome di faggiola, è un achenio coriaceo. Le piante iniziano a fruttificare intorno ai 60-80 anni. Le foglie sono alterne ovali, intere o raramente dentate. In autunno, prima della defogliazione, assumono un colore rossastro, assai ornamentale. Le foglie dei rami in fase giovanile resistono sulla pianta pur essendo morte. L'apparato radicale è molto sviluppato e mediamente profondo.
La specie più comune è il Fagus sylvatica, di cui esistono numerose varietà. Tra le più usate a scopo ornamentale ricordiamo: la pendula (o piangente), la purpurea (a foglia rossa), la asplenifolia (foglia lanceolata).
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