Me lo sono chiesto molte volte. Intendo, cosa salverà il mondo e la vita come noi la conosciamo. Si perchè, credo sia innegabile che il mondo stia attraversando un momento molto complicato e pericoloso. Il punto fondamentale sono gli occhi. In particolare la loro capicità di vedere la bellezza, quella vera. Siamo troppo impegnati a guardare sono dentro i limiti dicasa e a risolvare i piccoli o grandi problemi che ci affliggono.
Costantemente preoccupati, nervosi, in pensiero per capire come poter arrivare a fine mese. Lo so bene perchè capita anche a me. Ma con un pò di allenamento mi sono reso conto che c'è una forza che rende le cose più facili, meno stressanti e operativamente migliori. Il sorriso!
Credo sia proprio questa la forza che cambierà il mondo, che ci aiuterà a cambiare la testa della gente, che ci permetterà di alzare lo sguardo e osservare cosa c'è al di la del nostro naso. Questo non porterà uno stipendio fisso a casa ma ci darà la forza di continuare a lottare!E io lotto tutti i giorni al lavoro. Con la mia sacca piena di semi incontro gente e lascio loro una manciata di semi. Chiunque io incontri ne riceve una certa quantità, piccola o grande in base a quanto le loro tasche siano grandi. Tutti ricevono qualcosa. Del resto non ci vuole molto a consegnare qualche seme. Non tutti i terreni sonon feretili, lo so, ma in fondo, perchè non tentare comunque? Un sorriso e una manciata di semi! Nulla più. Questop è il lavoro degli educatori e interpreti ambientali. Il sorriso è l'arma fondamentale; ci rende affabili e piacevoli e rende disponibile al contatto anche chi ci sta di fronte, fertilizza il terreno! Ci permette di sperare. Lo ha detto anche il nuovo papa oggi rivolgendosi ai giovani: "Non lasciatevi rubare la speranza!" e io non lo farò. La religione che oggi mette d'accordo tutti i popoli del mondo è quella che venera il denaro, ma prima o poi ci accorgeremo che il denaro non si mangia e non si beve e allora sarà troppo tardi. Ma le cose possono cambiare.
Letture consigliate: "Le ragioni della speranza" di Jane Goodall.