La biologia marina

C'era una volta... Che fine hanno fatto le favole?


La favola, il racconto sono armi potentissime fornite a qualunque educatore. La domanda che mi pongo ora è se tutti siamo in grado di utilizzarle nel modo corretto e se la dotazione è compresa da chi si occupa di educazione in contesti sia formali che non formali. A mio parere il potere del  racconto è troppo spesso sottovalutato in favore della correttezza e del rigore scientifico. Molti educatori ambientali sono biologi e naturalisti che tendono a parlare rimanendo rigidi e rigorosi. E' ovvio che non bisogna divulgare informazionii imprecise e scorrette, ma credo sia necessario trovare un approccio fresco e entusiasmante che permetta di catturare l'attenzione anche dei casi più problematici!
Attenzione! Non parlo solo di bambini, ma parlo anche di adulti. L'educazione degli adulti è spesso sottovalutata poichè si crede erroneamente che un adulto sia in grado di apprendere in modalità formale. In realtà, in molti casi, l'adulto non ha proprio voglia di sentire le chiacchiere di nessuno e si annida tra le sue preconoscenze, spesso sbagliate, lasciando i discorsi fluire placidamente nel suo cervello senza dare loro un posticino in cui fermarsi un po'. Ho avuto modo di testare con alcuni adulti la tecnica dello Story Telling, il racconto puro e semplice e... Funziona! Non c'è bisogno di fate e orchi, si può rimanere con i piedi per terra pur rendendo il racconto avvincente. Si può parlare di biologia, riproduzione e persino di anatomia semplicemente raccontandolo come fosse un film a chi avete davanti.Gli adulti sono spesso presi da così tanti problemi cha hanno un estremo bisogno di evasione. Il racconto li aiuta ad evadere rendendo il momento educativo un momento davvero speciale, sereno che grazie a questo si poserà e sarà assimilato senza problemi. E qui torno a ripetere quello che è da qualche anno a questa parte il mio slogan:"Un sorriso e una manciata di semi. E' così che si educa la gente!"