La biologia marina

TRACCE DI BIODIVERSITA'


Benvenuti alla prima puntata di 'TRACCE DI BIODIVERSITA''; la natura è tutta intorno a noi e anche nei luoghi che ci sembrano dei deserti impossibili da colonizzare alle volte troviamo sorprese inaspettate come... Un martin pescatore che all'improvviso entra in un negozio riempiendolo dei suoi magnifici colori!! Andiamo a conoscerlo!Ordine: CoraciformiFamiglia: AlcedinidiGenere: Alcedo Specie:  Alcedo atthisIl martin pescatore (Alcedo atthis) è lungo 16/17 cm, con un becco lungo, grosso alla base, ali e coda brevi e piedi piccoli. Nelle parti superiori è blu-verde metallico, in quelle inferiori e sulle guance giallo ruggine, ai lati del collo spicca una macchia bianca.Vive sempre vicino ai corsi d'acqua dolce, fiumi, laghi e stagni e dimostra predilezione per i boschetti e per i cespugli che fiancheggiano i corsi d'acqua limpida.
E' dotato di un volo sempre rapido e uniforme, che gli permette di fendere l'aria in linea retta, mantenendosi in una direzione parallela a quella del livello del liquido e seguendo così le tortuosità del fiume senza mai allontanarsi dall'acqua.A causa dei piccoli piedi  si limita a saltellare su qualche pietra o qualche palo, e non cammina mai sul terreno. E' un uccello poco socievole e vive solitario e non tollera alcun concorrente nel suo territorio di caccia. 
Nel nido vengono deposte, tra la fine di aprile e i primi giorni di maggio, 6 o 7 uova dalle quali sgusciano dopo circa quindici giorni i piccoli che vengono nutriti da entrambi i genitori. E' un uccello sedentario e rimane posato per varie ore su un medesimo ramo, con lo sguardo rivolto all'acqua, in attesa della preda.  Il martin pescatore si nutre principalmente di pesciolini e di granchi, a cui aggiunge molti insetti, destinati soprattutto ai piccoli. In quanto molto vorace necessita di una grande quantità di cibo ed ogni giorno, per saziarsi, deve mangiare dieci o dodici pesciolini lunghi un dito. Non di rado riesce ad impadronirsi anche di prede abbastanza grosse.Pesca solamente con il becco tuffandosi fulmineo da un ramo o da un masso. Gli bastano pochi colpi su di un sasso per uccidere la preda e per ingoiarla, certe volte deve lanciarla in aria e riafferrarla con il becco per disporla in una posizione migliore.Non di rado, quando individua una preda, si solleva perpendicolarmente sullo specchio d'acqua, si libra per un po', mira in basso e poi si lascia precipitare e affondare nell'acqua. Durante questa operazione, se l'acqua è poco profonda, corre il rischio di ferirsi contro il fondo, mentre se è troppo profonda, la preda gli sfugge facilmente.
Arrivederci alla prossima puntata di 'TRACCE DI BIODIRVERSITA''..