La Bolla

I grandi speculatori scoprono le carte


Dopo circa due anni di totale black-out informativo da parte delle principali testate giornalistiche italiane, qualcosa si sta muovendo. Sul Sole 24 Ore, voce della verità della Confindustria, addirittura la prestigiosa Mediobanca dichiara a chiare lettere che "la festa è finita" e il mercato immobiliare italiano va verso l'inesorabile declino post-bolla. Come dobbiamo interpretare questa notizia? E' molto semplice. In questi due anni, mentre la stampa, saldamente in mano agli immobiliaristi, taceva o dava notizie fuorvianti, i prezzi erano in realtà già ampiamente in diminuzione. Come previsto da tutti gli economisti non pagati da qualche palazzinaro, questa tendenza si è molto accentuata in seguito e in particolare negli utimi mesi. Ormai nessuno può sostenere in modo credibile che il mercato non è cambiato, neanche presentando dati totalmente falsi, come nota e consolidata abitudine nel nostro paese. Il problema però è un altro. Quando i pesci grossi sono scappati dalla rete e lasciano le briglie alla stampa, il crollo è già avvenuto da un pezzo. La commedia è simile a quella del crollo della borsa di qualche anno fa,  rimangono solo i piccoli investitori, i pesci piccoli, i "boat people", i piccoli risparmiatori che hanno comprato con mutuo credendo di investire denaro in modo sicuro. Questi piccoli risparmiatori sono i salariati, che quindi, come sempre, pagheranno per tutti. Pagheranno le altissime rate a tasso variabile di mutui il cui valore sorpassa ormai ampiamente quello dell'immobile. Pagheranno la salata differenza alle banche quando saranno costretti a vendere la casa. Pagheranno quando i titoli finanziari che hanno comprato, derivanti dalla cartolarizzazione dei mutui, crolleranno a picco, come già sta accadendo in Spagna, nel pressochè totale silenzio dei media. In altri termini pagheranno la lussuosa vita delle solite elite di speculatori, banchieri, politici, oscuri faccendieri abilmente mascherati da imprenditori o da amministratori di aziende. Si sente già il vento dello tsunami che si sta per abbattere su milioni di poveretti, che hanno fatto mutui di 30-40 anni a tasso variabile, molto saggiamente suggeriti dalle banche. Stanno cominciando a scoprire di aver aquistato a peso d'oro case che tra poco potrebbero valere la metà. Questi disgraziati sono milioni di nuovi servi della gleba, schiavi di banche e aziende per tutta la vita, senza alcuna possibilità di spezzare le robuste catene create appositamente per loro. http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2007/06/mediobanca-immobiliare-report.shtml?uuid=1dcd71fc-1f59-11dc-a602-00000e251029&DocRulesView=Libero