LIBERI E FORTI

LIBERIAMO TIVOLI


lettera apertaAll’Unione Comunale del Partito Democratico di Tivoli Tivoli 4 febbraio 2010 In riferimento alla vicenda politico-amministrativa di Tivoli avviata dalla preoccupazione espressa da quattro consiglieri comunali del Pd dopo i non lusinghieri risultati delle elezioni europee del 2009 e conclusasi il 20 gennaio 2010 con il non ritiro delle dimissioni del Sindaco, il gruppo dei cinque, intendono  ricordare sommariamente, i momenti ritenuti più significativi di detta vicenda: ·        Le reazioni esagerate all’indomani della pubblicazione dell’articolo sul giornale Nuovo Oggi dei quattro consiglieri;·        L’allontanamento da parte del sindaco degli assessori ritenuti vicini ai quattro consiglieri suddetti e le dimissioni dell’assessore all’urbanistica in segno di critica all’amministrazione e di solidarietà agli allontanati, con la conseguente apertura della crisi politica amministrativa;·        Il confronto all’interno del Pd che si concluse con il mandato unitario al segretario, al capogruppo e al sindaco per la risoluzione della crisi.·        Le  nuove adesioni al gruppo consiliare del Pd .·        La convocazione del Gruppo consiliare con esclusione dei cinque consiglieri dissidenti del Pd. ·        La risoluzione organigrammatica avvenuta nel mese di settembre 2009 con la nomina di una nuova giunta che vedeva la riconferma di alcuni assessori, il reintegro e la sostituzione di altri e l’annuncio di numerose deleghe speciali.·        L’assegnazione della delega ai Lavori Pubblici esercitata ad interim dai sindaci a partire dalla cacciata dell’assessore ing. Carrarini.·        Il rinnovo  del C.d.A. dell’ASA, dopo le primarie dell’ottobre 2009 per l’elezione dei segretari nazionale e regionale del Pd, con una girandola di dimissioni che portava all’allontanamento del presidente, la sostituzione di un consigliere e la nomina a presidente dell’ASA del vicepresidente dimissionario;·        L’Offerta alla minoranza della presidenza del consiglio comunale di Tivoli. da parte del  capogruppo del Pd, riservatamente. ·        L’ufficializzazione di tale offerta nel gruppo  consiliare del Pd   da parte del capogruppo avvenuta nel momento in cui l’iniziativa naufragava politicamente;·        L’Unione comunale si riuniva su iniziativa di nove componenti  della stessa per discutere sulla situazione politica amministrativa;·        La compattezza della maggioranza su tutte le deliberazioni del consiglio comunale salvo il voto su un emendamento della delibera riguardante il  regolamento dell’addizionale comunale irpef. ·        Le dimissioni  presentate dal Sindaco il 31 dicembre e comunicate alle forze politiche del centrosinistra e ai consiglieri di maggioranza tramite “messaggini”; ·        Quanto accaduto ufficialmente dal 31 dicembre 2009  al 20 gennaio 2010 viene ricordato nell’allegato  alla presente (tale fascicolo è composto di 13 pagine); ·        l’Unione comunale nel suddetto periodo è stata riunita due volte senza mai prendere decisioni mentre  il gruppo consigliare non è stato mai convocato;·        L’alleanza di centrosinistra, nel contempo, si dissolveva senza che alcuno  le dedicasse le dovute attenzioni.·        Le dimissioni non venivano ritirate e il 21 gennaio si insediava il commissario prefettizio. Tutto ciò ricordato si constata che il quadro politico di Tivoli non si può definire dei migliori. Occorre ripartire da punti fermi ed irrinunciabili come:Ø il rispetto della persona Ø il bene comune che se condivisi e praticati potrebbero portare all’unità del Pd, ad una coalizione di centrosinistra con un programma e un sindaco di alleanza e conseguentemente a far albergare anche nella politica tiburtina la passione politica, la tolleranza, la solidarietà, la lealtà, il rispetto delle regole e della distinzione dei ruoli. Si propone a che: 1.     L’unione comunale si esprima favorevolmente sull’alleanza di centrosinistra nominando contestualmente una delegazione trattante che si occupi dei temi politici e programmatici; 2.     La lista del Pd per le elezioni comunale del 2010 veda la presenza di tutti i consiglieri uscenti del Pd, a meno di rinuncia. 3.     La nomina di una commissione elettorale dei garanti formata dalle diverse anime del Pd presenti nell’Unione comunale cui affidare tutte le procedure elettorali fino alla conclusione della competizione elettorale stessa; 4.     Lo svolgimento delle primarie di coalizione per decidere il candidato a sindaco. 5.     L’apertura di un tavolo strategico che metta Tivoli nelle condizione politiche  di poter spaziare a  tutto tondo consapevole che ad ovest c’è Roma. Quanto sopra  per cercare una soluzione unitaria condivisa, partecipata in un Pd veramente democratico ed in una solida alleanza di centrosinistrarivendicando per Tivoli:l’autonomia politica territoriale, il diritto all’errore e la possibilità di sognare.il gruppo dei cinque fto. Pisapia AntonioConti LucianoBernardini AntonioRomiti BernardinoFiorenzi EzioPreso atto che nel PD di Tivoli regna la legge dell’eccezione, che nessun democratico dovrebbe accettarla, si porge un educato saluto in attesa che il Partito  diventi  Democratico.