Caccia illegale "PER DILETTO", non c’e’ un mese dell’anno senza bracconaggio!Statisticamente (fonte WWF) Il 67% dei casi si registra nei cinque mesi tra Settembre e Gennaio, durante la stagione venatoria, a conferma del fatto che gran parte delle persone fermate per questi episodi utilizza la regolare attivita’ venatoria per realizzare il bracconaggio,un fenomeno scandaloso che non accenna a diminuire,una caccia silenziosa e illegittima che sfida le leggi dello stato e della natura.La fauna italiana, per la sua varietà si colloca ai primi posti dell'Unione europea in termini di quantità di specie in conseguenza sia della grande variabilità degli ambienti e dei paesaggi propri del nostro Paese, sia della posizione geografica della penisola lungo le rotte migratorie. Inoltre, nonostante la crescente urbanizzazione, sono sopravvissute in Italia popolazioni di animali, scomparsi dalla gran parte dei Paesi europei.Tuttavia, lo stato di conservazione di gran parte delle specie animali desta grande preoccupazione. Tra gli animali a sangue caldo ben 164 delle 250 specie (69 per cento) di uccelli nidificanti in Italia e ben 70 delle 110 specie di mammiferi (64 per cento) sono considerate nei vari livelli di rischio definiti dall'Unione internazionale per la conservazione della natura.Il bracconaggio costituisce un elemento aggravante in grado di pregiudicare le speranze di conservazione di specie già in declino. Per almeno 70 specie di uccelli e di mammiferi la caccia e la cattura illegali rappresentano in assoluto la prima causa di minaccia.La gravità del fenomeno è da mettere in correlazione anche con i tempi e i luoghi in cui il bracconaggio viene praticato. Infatti tale attività viene concentrata nei periodi della migrazione e nei luoghi di sosta degli uccelli di passo andando così a colpire un bene collettivo ed internazionale. In altri casi il bracconiere opera in periodi riproduttivi per cui il danno si estende oltre che al singolo individuo anche alla progenie futura.Il bracconaggio e’ una pratica ripugnante che non trova alcuna giustificazione in uno stato moderno. Il retaggio connesso alle antiche abitudini della sopravvivenza legata alla caccia, un tempo questa attività serviva per sbarcare il lunario, una necessità derivata da miseria,analfabetismo,fame,è diventato ora un vero e proprio "lavoro nero".I tempi sono cambiati . E queste azioni di gratuita brutalità e colpevole ignoranza arrecano un serio danno all´ambiente e vanificano l´impegno a favore della conservazione . La preoccupante diffusione del fenomeno del bracconaggio richiede un'enorme mole di lavoro da parte di chi svolge la vigilanza venatoria. Una mole di lavoro che richiede mezzi e persone; . La grande abnegazione dimostrata sia dal Corpo forestale dello Stato, sia dalle guardie provinciali sia dalle associazioni ambientaliste - tra cui la LAC che da anni si batte contro questo fenomeno – e’ insufficiente.E’ necessario che ogni cittadino,quando a conoscenza,denunci questo fenomeno,e ci aiuti a combatterlo. Le Guardie Volontarie della LAC sono pubblici ufficiali , con compiti di prevenzione, vigilanza e informazione . Negli ultimi tre anni nella sola provincia Novara, dove il bracconaggio è ancora una realtà, questo corpo di volontari ha svolto ben 1500 ore di servizio che hanno portato molte segnalazioni e verbali amministrativi e denunce penali oltre al sequestro di trappole, e al recupero di animali feriti o morti.Per segnalazioni urgenti e’ possibile chiamare il numero 347.8683877 o scriverci all’indirizzo di posta elettronica lacnovara@libero.it o lacnovara@abolizione caccia.itSolo lo sviluppo di una cultura di rispetto e della tutela che condanni questo tipo di episodi e il potenziamento dei centri di accoglienza per la salvaguardia delle specie più a rischio,consentira’ di porvi rimedio. La Lega Abolizione della Caccia,sezione di Novara,organizzera’ nel 2008 un seminario aperto a tutti i cittadini per riconoscere le varie tipologie trappole e la metodologia necessaria per disinnescarle.E’ possibile gia’ lasciare le proprie adesioni scrivendoci o passando alla Ns sede in Novara,c/o il Centro Servizi di Volontariato in Via Monte Ariolo,10/12.Una menzione particolare alla guardia Quirico Massimo per la costanza profusa negli ultimi mesi e agli allievi guardie LAC ,del 2° corso per GVV 2007 per l’impegno.Un ringraziamento a tutti coloro che ci hanno aiutato e specialmente a Cristina, delegata provinciale LAV per la sua amicizia.La DelegataZambon Eleanna Soprattutto nei Comuni di Pombia,e Mezzomerico ,il bracconaggio incide sui delicati equilibri di un’area vasta oltre 210 ettari (160 a bosco e 50 a prato), di grande pregio naturalistico, con riserve naturali speciali e aree di conservazione agricola,vigneti di pregio , boschi, roggia.Spari nella notte,movimenti furtivi,prati segnati al mattino dalle ruote dei fuoristrada,resti di animali macellati direttamente sul posto,ecco la realta’ del bracconaggio.I bracconieri sono persone che rubano fauna ,spesso a rischio e nelle aree protette. Ai sensi della Legge 157/92 ,legge Quadro in materia di caccia,la fauna selvatica e’ patrimonio indisponibile dello Stato,ovvero e’ un bene di tutti.Il bracconaggio e’ un crimine riconosciuto e, se scoperti, i bracconieri possono essere multati o arrestati. I metodi da loro utilizzati per uccidere gli animali sono estremamente crudeli: le prede vengono spesso cacciate con trappole e veleni. Ai sensi dell’Artt. 21 co.1 lett.u e (30 lett.h della L.157/92 recepita dalla Regione Piemonte Con Legge Regionale nr.70/96, costituisce violazione penale l’uso di esche,bocconi avvelenati,vischio o altre sostenze adesive,trappole,reti,tagliole,lacci,archetti o congegni similari al fine della detenzione,cattura o uccisione di fauna omeoterma;Per l’abbattimento ,cattura o detenzione di fauna particolarmente protetta, Legge, (Art.30) e’ anche previsto l’arresto da 2 a 8 mesi , l’accessoria sospensione da 1 a 3 anni della Licenza di caccia e la confisca delle armi.Queste pratiche sono un REATO grave,punito molto severamente dalla legge!! Tra i mezzi piu’ utilizzati ci sono:l'archettoIl laccioE’ un tipo di cattura della fauna selvatica particolarmente crudele, che nella maggior parte dei casi porta all’uccisione dell’animale che vi rimane impigliato, mediante soffocamento. In alcuni di quelli ritrovati sia per la dimensione che per il tipo di ferro utilizzato avrebbero potuto tranquillamente rimanere impigliati anche cani da caccia,e non, con il conseguente rischio di morire.E' una trappola utilizzata in tutta Italia soprattutto per la cattura degli ungulati (cinghiali,daini,caprioli) E' costituita da un cappio, creato con un cavo d'acciaio, che viene assicurato al tronco di un albero lungo i sentieri creati dagli animali nei loro spostamenti attraverso la vegetazione. La preda, vi rimane spesso intrappolata per una zampa, o per il collo.Se si tratta di uno dei numerosissimi lacci abbandonati, morirá di stenti. La tagliolaE' una trappola a scatto, , in genere per catturare volpi) e altri piccoli mammiferi. E' costituita da due ganasce (branche) di metallo, dentellate o piatte, tenute aperte da un meccanismo che, con la pressione esercitata dall'animale, si chiude scattando violentemente. Oltre a differenziarsi per dimensione, possono essere utilizzate con o senza esca. Nel primo caso la preda vi rimane intrappolata per il muso nel tentativo di mangiare un pezzo di lardo o carne, inchiodato su un pezzo di legno che agisce sul meccanismo di scatto. Nel secondo caso la preda vi rimane intrappolata per la zampa che ha calpestato il meccanismo a pressione tra le ganasce. In entrambe i casi la fine é atroce: dissanguamento, stenti e morte. Puó capitare che la preda si stacchi la zampa a morsi per liberarsi. L'archetto è una delle trappole piú utilizzate dai per la cattura di piccoli uccelli protetti e non (pettirossi, scriccioli, usignoli, capinere, fringuelli, merli, tordi, peppole e cince), A centinaia di migliaia, tra settembre e dicembre di ogni anno, vengono posizionati in serie di poche unitá fino ad alcune decine (tese), su sentieri collinari secondari appositamente predisposti e curati, in attesa che gli uccelli stremati ed affamati dalla lunga migrazione, attratti dalle rosse ed appetibili bacche di sorbo selvatico (detto anche sorbo degli uccellatori), utilizzate come esche, vi si posino e vi rimangano intrappolati. Alla fine saranno tra due e tre milioni a morire in questo modo. L'archetto é una trappola tra le piú infami:l’'uccellino rimane intrappolato in una cordicella con una o entrambe le zampette che, a causa dello scatto della molla costituita da una asta di ferro curvata e tenuta in tensione per mezzo di un pezzetto di legno (chiave), spesso si spezzano, lasciando la vittima agonizzante per ore prima che sopraggiunga la morte per dissanguamento e infezione. Quand'anche si riesca ad intervenire, recidendo le zampe ferite, le possibilitá di sopravvivenza sono scarse nel caso una sola zampa si sia spezzata e praticamente nulle nel caso entrambe abbiano subito la stessa sorte. Il cappioAnche Il cappio é una trappola utilizzata per la cattura di piccoli uccelli protetti e non. E’ costituito da un sottile filo di nylon. Normalmente ogni trappola ne contiene 4 affiancati, sospesi tra due asticelle di ferro, fissate ai rametti degli arbusti e dei piccoli alberi, a circa un metro e mezzo di altezza.. L'uccellino si posa per mangiare e ne rimane prigioniero, finendo la sua breve esistenza impiccato. Ne esiste anche una versione piú tecnologica, utilizzata in terra. E' un cappio singolo attaccato ad un'asticella di metallo o legno, fissata al suolo, curvata e tenuta in tensione da un pezzettino di legno sopra cui é posizionata l'esca. Anche in questo caso il risultato finale é l'impiccagione.
"PER UNA NUOVA CULTURA DEL RISPETTO E DELLA TUTELA"
Caccia illegale "PER DILETTO", non c’e’ un mese dell’anno senza bracconaggio!Statisticamente (fonte WWF) Il 67% dei casi si registra nei cinque mesi tra Settembre e Gennaio, durante la stagione venatoria, a conferma del fatto che gran parte delle persone fermate per questi episodi utilizza la regolare attivita’ venatoria per realizzare il bracconaggio,un fenomeno scandaloso che non accenna a diminuire,una caccia silenziosa e illegittima che sfida le leggi dello stato e della natura.La fauna italiana, per la sua varietà si colloca ai primi posti dell'Unione europea in termini di quantità di specie in conseguenza sia della grande variabilità degli ambienti e dei paesaggi propri del nostro Paese, sia della posizione geografica della penisola lungo le rotte migratorie. Inoltre, nonostante la crescente urbanizzazione, sono sopravvissute in Italia popolazioni di animali, scomparsi dalla gran parte dei Paesi europei.Tuttavia, lo stato di conservazione di gran parte delle specie animali desta grande preoccupazione. Tra gli animali a sangue caldo ben 164 delle 250 specie (69 per cento) di uccelli nidificanti in Italia e ben 70 delle 110 specie di mammiferi (64 per cento) sono considerate nei vari livelli di rischio definiti dall'Unione internazionale per la conservazione della natura.Il bracconaggio costituisce un elemento aggravante in grado di pregiudicare le speranze di conservazione di specie già in declino. Per almeno 70 specie di uccelli e di mammiferi la caccia e la cattura illegali rappresentano in assoluto la prima causa di minaccia.La gravità del fenomeno è da mettere in correlazione anche con i tempi e i luoghi in cui il bracconaggio viene praticato. Infatti tale attività viene concentrata nei periodi della migrazione e nei luoghi di sosta degli uccelli di passo andando così a colpire un bene collettivo ed internazionale. In altri casi il bracconiere opera in periodi riproduttivi per cui il danno si estende oltre che al singolo individuo anche alla progenie futura.Il bracconaggio e’ una pratica ripugnante che non trova alcuna giustificazione in uno stato moderno. Il retaggio connesso alle antiche abitudini della sopravvivenza legata alla caccia, un tempo questa attività serviva per sbarcare il lunario, una necessità derivata da miseria,analfabetismo,fame,è diventato ora un vero e proprio "lavoro nero".I tempi sono cambiati . E queste azioni di gratuita brutalità e colpevole ignoranza arrecano un serio danno all´ambiente e vanificano l´impegno a favore della conservazione . La preoccupante diffusione del fenomeno del bracconaggio richiede un'enorme mole di lavoro da parte di chi svolge la vigilanza venatoria. Una mole di lavoro che richiede mezzi e persone; . La grande abnegazione dimostrata sia dal Corpo forestale dello Stato, sia dalle guardie provinciali sia dalle associazioni ambientaliste - tra cui la LAC che da anni si batte contro questo fenomeno – e’ insufficiente.E’ necessario che ogni cittadino,quando a conoscenza,denunci questo fenomeno,e ci aiuti a combatterlo. Le Guardie Volontarie della LAC sono pubblici ufficiali , con compiti di prevenzione, vigilanza e informazione . Negli ultimi tre anni nella sola provincia Novara, dove il bracconaggio è ancora una realtà, questo corpo di volontari ha svolto ben 1500 ore di servizio che hanno portato molte segnalazioni e verbali amministrativi e denunce penali oltre al sequestro di trappole, e al recupero di animali feriti o morti.Per segnalazioni urgenti e’ possibile chiamare il numero 347.8683877 o scriverci all’indirizzo di posta elettronica lacnovara@libero.it o lacnovara@abolizione caccia.itSolo lo sviluppo di una cultura di rispetto e della tutela che condanni questo tipo di episodi e il potenziamento dei centri di accoglienza per la salvaguardia delle specie più a rischio,consentira’ di porvi rimedio. La Lega Abolizione della Caccia,sezione di Novara,organizzera’ nel 2008 un seminario aperto a tutti i cittadini per riconoscere le varie tipologie trappole e la metodologia necessaria per disinnescarle.E’ possibile gia’ lasciare le proprie adesioni scrivendoci o passando alla Ns sede in Novara,c/o il Centro Servizi di Volontariato in Via Monte Ariolo,10/12.Una menzione particolare alla guardia Quirico Massimo per la costanza profusa negli ultimi mesi e agli allievi guardie LAC ,del 2° corso per GVV 2007 per l’impegno.Un ringraziamento a tutti coloro che ci hanno aiutato e specialmente a Cristina, delegata provinciale LAV per la sua amicizia.La DelegataZambon Eleanna Soprattutto nei Comuni di Pombia,e Mezzomerico ,il bracconaggio incide sui delicati equilibri di un’area vasta oltre 210 ettari (160 a bosco e 50 a prato), di grande pregio naturalistico, con riserve naturali speciali e aree di conservazione agricola,vigneti di pregio , boschi, roggia.Spari nella notte,movimenti furtivi,prati segnati al mattino dalle ruote dei fuoristrada,resti di animali macellati direttamente sul posto,ecco la realta’ del bracconaggio.I bracconieri sono persone che rubano fauna ,spesso a rischio e nelle aree protette. Ai sensi della Legge 157/92 ,legge Quadro in materia di caccia,la fauna selvatica e’ patrimonio indisponibile dello Stato,ovvero e’ un bene di tutti.Il bracconaggio e’ un crimine riconosciuto e, se scoperti, i bracconieri possono essere multati o arrestati. I metodi da loro utilizzati per uccidere gli animali sono estremamente crudeli: le prede vengono spesso cacciate con trappole e veleni. Ai sensi dell’Artt. 21 co.1 lett.u e (30 lett.h della L.157/92 recepita dalla Regione Piemonte Con Legge Regionale nr.70/96, costituisce violazione penale l’uso di esche,bocconi avvelenati,vischio o altre sostenze adesive,trappole,reti,tagliole,lacci,archetti o congegni similari al fine della detenzione,cattura o uccisione di fauna omeoterma;Per l’abbattimento ,cattura o detenzione di fauna particolarmente protetta, Legge, (Art.30) e’ anche previsto l’arresto da 2 a 8 mesi , l’accessoria sospensione da 1 a 3 anni della Licenza di caccia e la confisca delle armi.Queste pratiche sono un REATO grave,punito molto severamente dalla legge!! Tra i mezzi piu’ utilizzati ci sono:l'archettoIl laccioE’ un tipo di cattura della fauna selvatica particolarmente crudele, che nella maggior parte dei casi porta all’uccisione dell’animale che vi rimane impigliato, mediante soffocamento. In alcuni di quelli ritrovati sia per la dimensione che per il tipo di ferro utilizzato avrebbero potuto tranquillamente rimanere impigliati anche cani da caccia,e non, con il conseguente rischio di morire.E' una trappola utilizzata in tutta Italia soprattutto per la cattura degli ungulati (cinghiali,daini,caprioli) E' costituita da un cappio, creato con un cavo d'acciaio, che viene assicurato al tronco di un albero lungo i sentieri creati dagli animali nei loro spostamenti attraverso la vegetazione. La preda, vi rimane spesso intrappolata per una zampa, o per il collo.Se si tratta di uno dei numerosissimi lacci abbandonati, morirá di stenti. La tagliolaE' una trappola a scatto, , in genere per catturare volpi) e altri piccoli mammiferi. E' costituita da due ganasce (branche) di metallo, dentellate o piatte, tenute aperte da un meccanismo che, con la pressione esercitata dall'animale, si chiude scattando violentemente. Oltre a differenziarsi per dimensione, possono essere utilizzate con o senza esca. Nel primo caso la preda vi rimane intrappolata per il muso nel tentativo di mangiare un pezzo di lardo o carne, inchiodato su un pezzo di legno che agisce sul meccanismo di scatto. Nel secondo caso la preda vi rimane intrappolata per la zampa che ha calpestato il meccanismo a pressione tra le ganasce. In entrambe i casi la fine é atroce: dissanguamento, stenti e morte. Puó capitare che la preda si stacchi la zampa a morsi per liberarsi. L'archetto è una delle trappole piú utilizzate dai per la cattura di piccoli uccelli protetti e non (pettirossi, scriccioli, usignoli, capinere, fringuelli, merli, tordi, peppole e cince), A centinaia di migliaia, tra settembre e dicembre di ogni anno, vengono posizionati in serie di poche unitá fino ad alcune decine (tese), su sentieri collinari secondari appositamente predisposti e curati, in attesa che gli uccelli stremati ed affamati dalla lunga migrazione, attratti dalle rosse ed appetibili bacche di sorbo selvatico (detto anche sorbo degli uccellatori), utilizzate come esche, vi si posino e vi rimangano intrappolati. Alla fine saranno tra due e tre milioni a morire in questo modo. L'archetto é una trappola tra le piú infami:l’'uccellino rimane intrappolato in una cordicella con una o entrambe le zampette che, a causa dello scatto della molla costituita da una asta di ferro curvata e tenuta in tensione per mezzo di un pezzetto di legno (chiave), spesso si spezzano, lasciando la vittima agonizzante per ore prima che sopraggiunga la morte per dissanguamento e infezione. Quand'anche si riesca ad intervenire, recidendo le zampe ferite, le possibilitá di sopravvivenza sono scarse nel caso una sola zampa si sia spezzata e praticamente nulle nel caso entrambe abbiano subito la stessa sorte. Il cappioAnche Il cappio é una trappola utilizzata per la cattura di piccoli uccelli protetti e non. E’ costituito da un sottile filo di nylon. Normalmente ogni trappola ne contiene 4 affiancati, sospesi tra due asticelle di ferro, fissate ai rametti degli arbusti e dei piccoli alberi, a circa un metro e mezzo di altezza.. L'uccellino si posa per mangiare e ne rimane prigioniero, finendo la sua breve esistenza impiccato. Ne esiste anche una versione piú tecnologica, utilizzata in terra. E' un cappio singolo attaccato ad un'asticella di metallo o legno, fissata al suolo, curvata e tenuta in tensione da un pezzettino di legno sopra cui é posizionata l'esca. Anche in questo caso il risultato finale é l'impiccagione.