Ladra Di Anime
il mio cuore perse un colpo, quando si rese davvero conto di avere davanti l’unico in grado di farlo battere come impazzito.
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Nel cuore pulsante dell'esistenza,
Dove le maschere cadono, in silenziosa assenza,
Lì risiede l'amore, in tutta la sua purezza,
Un sentimento che brilla di una propria, unica bellezza.
Verso 1:
Amore non è un'immagine riflessa,
Non è un'eco di parole, né una promessa.
È un atto di coraggio, un dono senza pretese,
Un viaggio verso l'altro, dove l'autenticità appare, dolce e accese.
Ritornello:
Amore e autenticità, due facce della stessa luna,
In un cielo di emozioni, la loro danza non ha alcuna bruma.
È un abbraccio che avvolge, che protegge e riscalda,
È un legame che cresce, che mai sfalda.
Verso 2:
Autenticità è la verità che si mostra nuda,
È l'anima che si apre, senza alcuna blanda scusa.
È l'accettazione di sé, il rispetto dell'essere,
È l'amore che si dona, senza nulla temere.
Ritornello:
Amore e autenticità, due facce della stessa luna,
In un cielo di emozioni, la loro danza non ha alcuna bruma.
È un abbraccio che avvolge, che protegge e riscalda,
È un legame che cresce, che mai sfalda.
Ponte:
In un mondo di facciate, di illusioni create,
L'amore autentico è una perla rara, spesso cercata.
È la forza di essere vulnerabili, di mostrarsi veri,
In un atto di amore, senza confini o barriere.
Outro:
Così, nell'intreccio di amore e autenticità,
Scopriamo la profondità di una sincera felicità.
Perché amare davvero significa essere veri,
In un mondo di ombre, essere luce, essere interi.©
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LADRA...
DAMA
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Sono un diavolo che brucia davvero
di passione in passione l'amore
e lo vivo sul serio.
Ho nelle vene quel rosso più intenso
che si accende se ancora ti penso....
e ti penso...
Io ti penso...
(Patty Pravo, "L'immenso")
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ti amo bimba mia
DAMA NASCOSTA
Avevo una scatola di colori
brillanti, decisi, vivi.
Avevo una scatola di colori,
alcuni caldi, altri molto freddi.
Non avevo il rosso
per il sangue dei feriti.
Non avevo il nero
per il pianto degli orfani.
Non avevo il bianco
per le mani e il volto dei morti.
Non avevo il giallo
per la sabbia ardente,
ma avevo l'arancio
per la gioia della vita,
e il verde per i germogli e i nidi,
e il celeste dei chiari cieli splendenti,
e il rosa per i sogni e il riposo.
Mi sono seduto e ho dipinto la pace.
"Tamir Sorek"
IMMAGINI PRIVATE.
Post n°610 pubblicato il 10 Marzo 2025 da Extrax
Leggenda del Bosco Incantato In un remoto angolo del mondo, celato tra alte montagne e fitte foreste, esisteva un bosco incantato. Le sue fronde erano di un verde intenso, e i raggi del sole filtravano attraverso le foglie creando giochi di luce magica. Si diceva che chiunque vi entrasse non sarebbe più uscito come prima. Una giovane ragazza di nome Isabella sentì parlare del bosco. Aveva un cuore curioso e un'anima in cerca di meraviglie. Decise di intraprendere il viaggio verso il Bosco Incantato, ignorando gli avvertimenti dei villaggi circostanti. Isabella attraversò radure e ruscelli, superò rocce e radici. Quando finalmente giunse al limitare del bosco, vide una figura avvolta in un mantello verde. Era la Guardiana del Bosco, una donna anziana con occhi profondi come pozzi senza fondo. "Chi sei e cosa cerchi?" chiese la Guardiana. Isabella raccontò la sua storia. "Voglio scoprire i segreti del Bosco Incantato. Voglio vedere le creature magiche e toccare la bellezza nascosta." La Guardiana annuì. "Il Bosco concede solo a chi ha un cuore aperto. Entra, ma ricorda: ogni passo ha un prezzo." Isabella si addentrò nel Bosco Incantato. Le foglie sembravano sussurrare, e gli alberi danzavano al suo passaggio. Vide creature fatate, fiori che brillavano di luce propria e sentì il canto di uccelli invisibili. Ma ogni passo le toglieva qualcosa. La sua memoria, la sua voce, i suoi sogni. Isabella si fermò e guardò indietro. La Guardiana apparve di nuovo. "Hai visto abbastanza?" chiese. Isabella annuì. "Ho visto meraviglie, ma ho perso parte di me." La Guardiana sorrise. "Il Bosco Incantato dona e prende. Ora hai la scelta: restare qui per sempre o tornare al mondo umano con ciò che hai imparato." Isabella pensò alla sua famiglia, ai suoi amici, ai tramonti e alle risate. "Voglio tornare," disse. La Guardiana le porse una foglia d'argento. "Tieni questa. Sarà il tuo ricordo del Bosco." Isabella uscì dal Bosco Incantato. Tornò al villaggio, ma non era più la stessa. Aveva un sorriso misterioso e occhi che vedevano oltre il visibile. E così, la leggenda del Bosco Incantato continuò. Chiunque vi entrasse doveva fare una scelta: la meraviglia o la perdita. Ma Isabella sapeva che il vero tesoro era nel cuore di chi aveva visto le meraviglie e aveva scelto di tornare.©
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