Ladeadeiventi

Post N° 25


Storia di vita vissuta reale e virtuale. Nessun uomo dovrebbe vivere senza aver sperimentato almeno una volta la sana anche se noiosa solitudine di una dimora tra i boschi, scoprire di dover dipendere solo da se stessi, e per questo tirar fuori la vera forza interiore. Mi ritrovo qua a scrivere e a descrivere una storia di vita sia reale che virtuale.Tutto comincia quando dopo anni di silenzio di chat ci si ritrova poi a riprendere a chattare e a conoscere tanta gente. Insomma a fare una vita sociale che piace e rende diciamo diversa la vita noiosa e ripetitiva.Tra queste si conosce una persona particolare, una persona della quale ci si innamora, ma purtroppo uno dei due è sposato e accade che viene scoperto e succede il putiferio.Si può rinunciare alla propria persona solo perché c’è sempre qualcuno che non si fa i fatti propri? Ritengo che la vita è un dono unico e irripetibile, troppo grande per essere affidato all'arbitrio foss'anche di una legge. Nessuno può essere padrone della propria vita, tanto meno di quella altrui. Le persone che ci sono vicine spesso ci chiedono , più o meno direttamente , di rinunciare alla nostra felicità se teniamo a loro.E’ giusto per ricordarci che non viviamo in una società di solo benessere e buoni sentimenti,l'egoismo si nasconde dietro ogni dove , e non guarda in faccia a niente.Ma la felicità che senso ha? La felicità non può esistere solo dentro di noi?La felicità è maggiore e più sensata quando possiamo condividere la nostra vita con gli altri, soprattutto con chi vogliamo bene ed amiamo. Purtroppo non è sempre possibile riuscire in questo. Ma una mentalità chiusa può condizionare il modus vivendi di una persona?Molto spesso nel sud la mentalità è chiusa e restrittiva tanto da impedire che una persona possa essere felice anche facendo le più piccole cose, non si apprezza il senso della vita e ciò che essa possa regalare giorno per giorno. Tutto condiziona il modus vivendi di ogni persona, perché si bada più all’apparenza che all’essere. Portando ogni persona a fare delle scelte che non sono sempre condivisibili. Ed è così che poi alla fine della fiera succede che i rapporti sociali si fanno benedire. Mi chiedo solo, dopo aver faticato tanto a costruire dei rapporti sociali, che siano reali o virtuali, si può buttare tutto ciò? Ne vale la pena?