Ladeadeiventi

Post N° 43


    Il film sul «Pirata» Pantani vince la serata tv, ma in salita Il Pirata- Marco Pantani" andato in onda lunedì 5 Febbraio su Rai 1 diretto da Claudio Bonivento e in cui Marco è interpretato da Rolando Ravello, è la storia dello scalatore di Cesenatico, dagli esordi fino al tragico declino.  Le riprese, durate cinque settimane, si sono svolte interamente nei luoghi reali della vita di Marco, circondate da una passione e da un calore senza precedenti da parte dei tifosi del "Pirata", che non sono voluti mancare ad una scena. Viene risparmiata la scena della morte nel film che è stata  efficacemente resa dall'entrata di Pantani in un tunnel, dal quale esce seguito dai ragazzini della "Fondazione Pantani". Pantani era senza dubbio un soggetto molto adatto per un film perché già quando correva riusciva a far sognare la gente. Alto 172 cm, per 54 kg di peso, Pantani era il classico arrampicatore. La sua esplosione come ciclista avvenne al Giro del 1994 con le vittorie di tappa di Merano e Aprica con il famigerato Mortirolo e con il secondo posto in classifica generale. Al suo debutto nel Tour del 1994 finì terzo in classifica generale, senza però riportare alcun successo di tappa sorpassando così il suo capitano Chiappucci. Proprio quando sembrava pronto a costruire una formidabile carriera, Pantani venne coinvolto in una terribile collisione con un'automobile durante la Milano-Torino, che gli costò la frattura in due punti di una gamba e la prospettiva di una prematura fine agonistica. Pantani ritornò a correre nel 1997, ma subì un nuovo incidente al Giro d'Italia, a causa dell'attraversamento di un gatto al passaggio del gruppo, che lo costrinse al ritiro. Questa volta recuperò velocemente e ritornò in azione al Tour dello stesso anno, dove lottò a lungo per la maglia gialla.  Proprio per le sue doti di grimpeur dal 2004 il Giro d'Italia assegna ogni anno ad una salita (la più rappresentativa") il titolo Montagna Pantani, onore dato fino allora solo al Campionissimo Fausto Coppi con la Cima Coppi. Le cose cambiarono per Pantani durante il Giro del 1999: quando era al comando con parecchi minuti sul secondo in classifica venne escluso dalla gara per un livello troppo alto di globuli rossi. L'Italia restò scioccata di fronte a questa notizia. Il Pirata, accerchiato da giornalisti quando stava per lasciare la corsa, dirà: «Mi sono rialzato dopo tanti infortuni e sono tornato a correre... Questa volta però abbiamo toccato il fondo... Rialzarsi sarà per me molto difficile.».Il valore di ematocrito riscontrato a Pantani fu del 52%, contro il 50% che è il massimo valore consentito dai regolamenti internazionali, oltre al margine di tolleranza dell'1%. Dopo due ore dall'esclusione Pantani si era sottoposto di sua iniziativa a un nuovo controllo del sangue, risultando in regola, con ematocrito dentro i parametri stabiliti. Nel giugno 2003 Pantani entrò in una clinica del Nord Italia per curarsi dalla depressione di cui da tempo soffriva, assottigliando le possibilità di rivederlo gareggiare in una grande competizione. La triste fine. Il 14 febbraio 2004, Marco Pantani venne trovato morto in un residence di Rimini. L'autopsia rivelò che la morte fu causata da un arresto cardiaco, conseguente ad un'overdose di cocaina. Ma l'autopsia sul midollo spinale, i cui esiti furono divulgati molti mesi dopo la morte, esclusero in maniera categorica l'uso di sostanze dopanti atte a modificare le prestazioni sportive per un lunghissimo lasso di tempo che precedette la tragica morte.